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Fuochi d'artificio
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10 tradizioni di Capodanno tra le più bizzarre del mondo

Laura Baiocco
Laura Baiocco
Dicembre 30, 2024

“Paese che vai, usanza che trovi”. Questo arcinoto proverbio si adatta come non mai al Capodanno.

Se a casa nostra è tutto uno sbrilluccicare di stelline e fuochi d’artificio, di cenoni pantagruelici e “botti” più o meno fragorosi, in altri Paesi del mondo i festeggiamenti per salutare il primo giorno di ogni nuovo anno assumono connotati assai diversi, sorprendenti e, a volte, davvero incredibili. 

Seguiteci in questa carrellata virtuale a spasso per il globo alla scoperta delle 10 tradizioni di Capodanno più affascinanti e bizzarre, inventate dalla storia e dal folklore dei diversi popoli, per gridare ognuno a suo modo… “Happy New Year”!

1) Danimarca: piatti rotti!

Avete presente quel servizio di piatti dono di nozze che vi fa semplicemente orrore? Ecco, la buona notizia è che se deciderete di trascorrere il Capodanno in Danimarca avrete l’occasione di sbarazzarvene.

I Danesi infatti, almeno a Capodanno, perdono la loro compostezza tipica dei popoli nordici e si scatenano lanciando piatti di tutti i tipi contro le porte dei loro amici e parenti. Il fragore dei cocci rotti risuona per le strade delle tranquille cittadine, creando un insolito scompiglio. Uno strano modo di augurare a chi si vuol bene un anno ricco di gioia e prosperità!

Ma non è finita… I Danesi a mezzanotte in punto si tolgono le scarpe, salgono su una sedia e poi saltano giù con un balzo per scacciare via gli spiriti maligni (forse colti di sorpresa da questo balzo repentino e inaspettato?) e attirare la buona sorte.

In Danimarca il Capodanno si festeggia rompendo piatti contro le porte di amici e parenti per propiziare loro fortuna.
In Danimarca il Capodanno si festeggia rompendo piatti contro le porte di amici e parenti per propiziare loro fortuna. © Shutterstock

2) Romania: mascherata apotropaica contro gli spiriti maligni

In Romania la notte di San Silvestro le persone vanno in giro in gruppi indossando delle maschere apotropaiche (l’aggettivo apotropaico deriva dal greco “apotrepein” e significa “allontanare”) a scopo protettivo e scaramantico. Le maschere di solito rappresentano animali (cervi, orsi, cavalli, capre ecc.), ma anche volti mostruosi o demoniaci, e sono realizzate in pelle o in stoffa e abbellite in vario modo dagli artigiani romeni. Incontrando queste maschere inquietanti gli spiriti maligni dovrebbero spaventarsi e scappare a gambe levate portando via con sé la malasorte.

In Romania si organizzano delle processioni indossando maschere apotropaiche per allontanare gli spiriti maligni.
In Romania si organizzano delle processioni indossando maschere apotropaiche per allontanare gli spiriti maligni. © Shutterstock

3) Russia: un brindisi con le ceneri

Se vi capiterà di brindare al Capodanno in Russia c’è una cosa che dovete sapere. Ogni 31 dicembre i russi si concentrano ed esprimono un desiderio per il nuovo anno, lo scrivono su un pezzo di carta e poi lo danno alle fiamme. Le ceneri vengono raccolte e messe da parte per poi versarle nel bicchiere di champagne e berle a mezzanotte. Ma non farà male?

In Russia si dà fuoco ad un biglietto con il desiderio per il Nuovo Anno e le ceneri vengono poi messe nella bottiglia di champagne con cui si brinda a mezzanotte.
In Russia si dà fuoco ad un biglietto con il desiderio per il Nuovo Anno e le ceneri vengono poi messe nella bottiglia di champagne con cui si brinda a mezzanotte. © Shutterstock

4) Estonia: il Capodanno più goloso

Per garantirsi tutto l’anno una tavola ricca di pietanze appetitose gli abitanti della Repubblica Baltica sono soliti consumare 7, 9 o 12 pasti in un solo giorno. Una tradizione contadina le cui origini si perdono nella notte dei tempi, ma perché i pasti devono essere proprio 7,9 o 12? Perché sono considerati numeri fortunati che doneranno forza, fortuna e abbondanza per il nuovo anno. La buona notizia è che i pasti non devono essere consumati per intero, ma ne va sempre conservata una parte per gli spiriti degli antenati, che alla fine di ogni anno vengono a trovare le loro famiglie. Un escamotage per salvare la linea?

In Estonia, per propiziarsi abbondanza nell'Anno Nuovo, si consumano 7, 9, o 12 pasti in un giorno.
In Estonia, per propiziarsi abbondanza nell'Anno Nuovo, si consumano 7, 9, o 12 pasti in un giorno. © Shutterstock

5) Scozia: “palle di fuoco”

Il Capodanno in Scozia ha un nome ben preciso: “Hogmanay“, questo è il termine scozzese che sta a indicare l’ultimo giorno dell’anno ed è sinonimo delle feste e delle celebrazioni associate al Capodanno. In Scozia queste festività non si limitano solo a una notte, ma le celebrazioni continuano a Capodanno e, talvolta, anche il 2 gennaio, che in Scozia è giorno festivo.

Tra le feste più spettacolari, un posto d’onore va annoverato alla cittadina di Stonehaven, nell’Aberdeenshire, che, ogni anno e da circa un secolo, attira migliaia di visitatori con le sue “palle di fuoco”. Con carta di giornale e vecchi stracci gli scozzesi creano delle palline di circa 20 cm di diametro. Al suono della cornamusa le palle vengono incendiate e inizia una suggestiva parata durante la quale, con straordinario coraggio, uomini e donne (i cosiddetti “swingers”) fanno roteare le palle incandescenti sulla propria testa. Un rituale purificatore con fuoco e fiamme che ha lo scopo di bruciare gli spiriti maligni dell’anno appena concluso. In questo modo, il nuovo anno potrà iniziare nel migliore dei modi. Attenti solo a non prendere fuoco anche voi…

In Scozia, nella cittadina di Stonehaven, si organizza una processione in cui si fanno roteare palle infuocate fatte di carta e stracci.
In Scozia, nella cittadina di Stonehaven, si organizza una processione in cui si fanno roteare palle infuocate fatte di carta e stracci. © Shutterstock

6) Filippine: un Capodanno a “tutto tondo” …

Per festeggiare il Capodanno e procacciarsi la buona sorte per l’anno a venire, nelle Filippine c’è un solo metodo: far sì che tutto, ma proprio tutto, abbia una forma circolare! La simbologia dei cerchi, infatti, e è strettamente legata al Capodanno perché richiama la forma delle monete e quindi della prosperità. Così, le persone indossano abiti a pois, le case e le tavole si ricoprono di decorazioni circolari, frutti rotondi vengono regalati e mangiati, il tutto nella speranza di attirare la prosperità finanziaria.

In aggiunta a questa bizzarra cerimonia sferica, i Filippini sono anche soliti accendere fuochi d’artificio e far baccano con le pentole per scacciare gli spiriti maligni.

Nelle Filippine la forma sferica porta fortuna: a Capodanno tutto deve essere tondo e ci si veste a pois.
Nelle Filippine la forma sferica porta fortuna: a Capodanno tutto deve essere tondo e ci si veste a pois.
© Shutterstock

7) Giappone: le 108 campane del Sol Levante

Il termine “Joya no Kane”, in giapponese, significa campana di fine anno e ci introduce in una delle più suggestive tradizioni di Capodanno del Sol Levante.

Durante l’ultimo giorno dell’anno, 107 rintocchi di campana risuonano dai templi e, esattamente a mezzanotte, viene suonato l’ultimo rintocco. Il numero 108 non è casuale, ma rappresenta le 108 tentazioni umane o bonnō, legate ai desideri terreni che appesantiscono il cuore e impediscono di raggiungere la serenità. I 108 rintocchi delle campane segnano simbolicamente la liberazione dai peccati commessi nel passato e un invito alla purificazione per iniziare il nuovo anno con uno spirito rinnovato e leggero.

Mentre tutto intorno l’aria fredda dell’inverno vibra dei profondi rintocchi delle campane, i giapponesi pregano e meditano insieme nei templi, in un’atmosfera magica e profondamente spirituale.

Per riscaldare anche la pancia oltre all’anima c’è il “toshi-koshi soba”, o “soba di passaggio”, il piatto tipico del Capodanno che simboleggia longevità e resilienza grazie alla lunghezza dei suoi spaghetti e alla loro flessibilità: un augurio per iniziare l’anno nuovo liberi dalle difficoltà del passato.  

In Giappone il 31 dicembre le campane dei templi suonano 108 rintocchi, l'ultimo a mezzanotte.
In Giappone il 31 dicembre le campane dei templi suonano 108 rintocchi, l'ultimo a mezzanotte. © Shutterstock

8) Cile: Talca, party al cimitero

Invece di radunarsi nelle piazze, in ristoranti affollati o in casa, gli abitanti di Talca, nel Cile centrale, la notte del 31 dicembre si danno appuntamento al cimitero comunale. Un’usanza a dir poco stravagante (forse anche un po’ macabra), ma che, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non affonda le sue radici in arcaiche tradizioni popolari, ma ha origini piuttosto recenti e risale a quarantacinque anni fa.

La storia è questa.

Nel 1979 la famiglia Opazo decise di celebrare la fine dell’anno accanto a un familiare appena scomparso, un ex funzionario del cimitero. Nonostante i divieti, gli Opazo si introdussero nel Campo Santo e la notizia si diffuse in un battibaleno in tutta la città di Talca: il risultato fu che sempre più persone, nel corso del tempo, decisero di seguire l’esempio degli Opazo festeggiando il Capodanno accanto ai cari defunti. Oggi sono 5000 le persone che praticano questa usanza che, dal 1998, è stata autorizzata dal Comune. La celebrazione inizia con una liturgia ufficiale davanti al cimitero, cui partecipano il sindaco e altre autorità comunali, e, quando scocca la mezzanotte, i partecipanti stappano bottiglie di spumante, ascoltano musica e ballano… tra le tombe!

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In Cile, nella città di Talca, il Capodanno si festeggia al cimitero comunale.
In Cile, nella città di Talca, il Capodanno si festeggia al cimitero comunale. © Shutterstock

9) Colombia: il Capodanno dei viaggiatori

Se siete dei globe trotter e sperate di viaggiare sempre di più anno dopo anno, il Capodanno in Colombia è proprio quello che fa per voi. A mezzanotte, infatti, i colombiani che amano esplorare il mondo escono correndo per il quartiere portando con loro una valigia per propiziarsi un nuovo anno carico di viaggi. Non sappiamo se il rituale funzioni davvero, ma certamente offre uno spettacolo da morir dal ridere…

In Colombia, per propiziarsi un anno ricco di viaggi, si scende in corre in strada con una valigia in mano.
In Colombia, per propiziarsi un anno ricco di viaggi, si scende in corre in strada con una valigia in mano.
© Shutterstock

10) America Centrale: un uovo sotto al letto

In molti paesi dell’America Centrale il 31 dicembre è consuetudine rompere un uovo e poi metterlo in un bicchiere d’acqua sotto al letto. A mezzanotte in punto si torna a controllare l’uovo e, a seconda della forma che hanno assunto il tuorlo e l’albume, si interpreta il presagio relativo all’anno che sta per cominciare. Ciò che non deve assolutamente accadere però è che l’uovo affondi nell’acqua: è il peggiore dei presagi e, in tal caso, si salvi chi può!

In Centro America si usa rompere un uovo in un bicchiere d'acqua e ricavare presagi dalla forma assunta dal tuorlo e dall'albume.
In Centro America si usa rompere un uovo in un bicchiere d'acqua e ricavare presagi dalla forma assunta dal tuorlo e dall'albume. © Shutterstock

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