
17 maggio: Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia
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ToggleIl 17 maggio è una data simbolo di libertà: un viaggio tra diritti, fede e… coming out celebri
Il 17 maggio non è una data qualsiasi: nel 1990, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, segnando un passo storico verso il riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQIA+. Istituita nel 2007 dall’Unione Europea per condannare le discriminazioni che ancora moltissime persone sono costrette a subire sulla base del loro orientamento sessuale, il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Da allora, questa giornata è diventata un momento di riflessione e sensibilizzazione contro ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Diritti e leggi: il cammino italiano

In Italia, nonostante i progressi, la strada verso l’uguaglianza è ancora in salita. Il Ddl Zan, che mirava a contrastare l’omotransfobia, è stato affossato nel 2021, lasciando un vuoto legislativo significativo. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza di contrastare ogni forma di discriminazione e violenza, ribadendo che «l’Italia non è immune da episodi di omotransfobia».
Tuttavia, la società civile continua a mobilitarsi: il 4 maggio scorso, Milano ha ospitato il primo Trans* Pride, un evento storico che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. Organizzato da Alec Sebastian D’Aulerio, l’evento ha celebrato l’anniversario dell’entrata in vigore della Legge 164/1982, la prima normativa italiana sul riconoscimento legale del cambiamento di sesso.
Domani, 18 maggio, sarà invece Roma a ospitare un corteo trans queer per rivendicare diritti, visibilità e autodeterminazione.
Insomma, la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia è un’occasione per riflettere sui progressi compiuti e sulle sfide ancora da affrontare. Ma è anche un invito a costruire una società più inclusiva, dove ogni persona possa vivere liberamente la propria identità, senza paura di discriminazioni o violenze. Perché l’amore, in tutte le sue forme, merita rispetto e celebrazione. Per questo è fondamentale che istituzioni e società civile lavorino insieme per garantire diritti e dignità a tutti.
Papa Francesco aveva fatto passi di apertura

In quest’ottica, anche la Chiesa, di recente, si era mossa verso una maggiore accoglienza e inclusività. Papa Francesco aveva mostrato segnali di apertura verso la comunità LGBTQIA+. Nel 2023, ha dichiarato che «essere omosessuali non è un crimine», invitando i vescovi a non discriminare le persone LGBTQIA+. Nel dicembre dello stesso anno, il Vaticano ha pubblicato la dichiarazione Fiducia supplicans, che apre alla possibilità di benedire coppie omosessuali, pur ribadendo che tali benedizioni non equivalgono a un’approvazione delle unioni.
In vista del Giubileo, è stato anche annunciato un pellegrinaggio dedicato ai fedeli LGBTQIA+, con eventi speciali previsti per il 5 e 6 settembre a Roma. Una novità assoluta, che riflette un cambiamento significativo nell’atteggiamento della Chiesa verso queste comunità.
Resta da vedere in che modo il pontificato di Leone XIV si muoverà. In tanti si erano detti certi che, pur restando fedele alla dottrina ecclesiale, dal punto di vista umano il nuovo Papa non avrebbe certamente fatto passi indietro rispetto a Bergoglio. Le prime dichiarazioni sul tema, arrivate proprio alla vigilia di una ricorrenza così forte, lasciano però intravedere un cammino diverso.
Papa Leone XIV, durante l’udienza con il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ha infatti affermato: «È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, “società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società”»
Con questa dichiarazione, il Pontefice ha sottolineato non solo l’importanza della famiglia, ma anche una visione tradizionale della stessa, intesa come unione tra persone di sesso diverso.
Questa posizione evidenzia dunque una netta differenza rispetto all’approccio più aperto del predecessore che già il 29 luglio 2013 aveva detto: «Chi sono io per giudicare?» rispondendo a una domanda sui gay durante una conferenza stampa in volo, aprendo così un dialogo inedito con le persone LGBTQ.
Con Leone XIV, si prospetta invece una fase più conservatrice del pontificato?
Coming out celebri: volti noti e nuove voci

Nel frattempo, il 2025 ha visto nuove figure pubbliche fare coming out o parlare apertamente del proprio orientamento sessuale, contribuendo a dare visibilità e normalizzare le diverse identità sessuali e di genere.
- Irma Testa: la pugile italiana, già nota per il suo coming out nel 2021, ha partecipato con la sorella Lucia al reality The Couple – Una vittoria per due, mostrando la sua vita personale al grande pubblico.
- Lali Espósito: l’artista argentina ha parlato apertamente della sua bisessualità, diventando un’icona per la comunità LGBTQIA+ in America Latina.
- Alec Sebastian D’Aulerio: attivista italiano per i diritti delle persone transgender, ha organizzato il primo Trans* Pride a Milano, segnando un momento storico per la visibilità trans in Italia.
Lo scorso anno, invece, altre personalità note si erano aggiunte alla lista dei vip pronti a uscire allo scoperto. La scorsa primavera, ad esempio, il conduttore di Mattino 4, Roberto Poletti, ospite insieme a Federica Panicucci da Silvia Toffanin, aveva rivelato di essere sposato da due anni con Francesco. «Io sono sposato, non ne ho mai parlato, è la prima volta che parlo di questa cosa: sono sposato con Francesco. Per me è un grande orgoglio. Lui non si era mai visto prima, l’unione civile è avvenuta l’8 ottobre di due anni fa».
Qualche tempo dopo, in estate, nel pieno del successo di Sesso e Samba, Gaia aveva confessato di essere bisessuale. La stessa cosa aveva fatto Zeudi Di Palma, Miss Italia 2021, che aveva fatto coming out a Grande Fratello. Nello stesso reality ha fatto coming out, dichiarandosi bisessuale, anche la modella brasiliana Helena Prestes, già vista a Pechino Express e L’Isola dei Famosi.
Tra i volti noti che in passato hanno fatto coming out, ricordiamo anche l’attore Gabriel Garko, che ha dichiarato pubblicamente la sua omosessualità nel 2020, ufficializzando anche la lunga storia con l’attore Gabriele Rossi e contribuendo a rompere il silenzio nel mondo dello spettacolo italiano.
Anche il servizio pubblico si mobilita

In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia del 17 maggio, Rai dedica un ricco palinsesto tematico per sensibilizzare contro le discriminazioni verso la comunità LGBTQ+. L’offerta include approfondimenti su RaiNews24 e Rai Radio 1, speciali nei telegiornali e programmi come Agorà Weekend. Rai Movie trasmetterà Tuo, Simon incentranto sul comung out di un adolescente, mentre Rai Storia proporrà Il signore delle formiche e il doc Le favolose. Su RaiPlay saranno disponibili film e documentari legati a storie di identità, lotta e consapevolezza, come Gli anni amari, Arianna e Butterflies in Berlin. L’offerta si completa con podcast e documentari su RaiPlay Sound e contenuti per i più piccoli sui canali social di Rai Radio Kids. Una programmazione trasversale che unisce intrattenimento e impegno civile.
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