
Alla scoperta dei superfood dalle miracolose virtù anti-age. Questi quattro “frutti rossi” sono tra i rimedi più efficaci contro i radicali liberi e per una vita sana.
Quella delle bacche antiossidanti sembra essere “la moda” del momento tra gli appassionati del vivere sano.
Ovunque, infatti, nelle erboristerie, nei bar, ma ormai anche nei supermercati, è possibile trovare delle piccole “perle” rosse, che rispondono al nome di bacche di Goji e delle quali si decantano prodigiose virtù anti-age. Ma, nonostante questi piccoli frutti cinesi siano quelli di cui più si parla, essi non sono gli unici a possedere proprietà antiossidanti: in commercio esistono altre bacche altrettanto “potenti” contro i radicali liberi.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Cinzia Bongiovanni, farmacista collaboratrice di Roma, che ci ha illustrato le proprietà di alcune sostanze e ci ha spiegato quanto sia importante fare cicli di prevenzione dallo “stress ossidativo” (accumulo di radicali liberi che il nostro organismo non riesce a smaltire), assumendo sostanze antiossidanti per due, tre mesi con una pausa di almeno venti giorni tra un ciclo e l’altro.
1) Bacche di Goji

Di color rosso-arancio, le bacche di Goji sono frutti di origine tibetana e hanno un buon sapore dolciastro che ne rende piacevole l’assunzione per via orale. Utilizzate come rimedio contro l’invecchiamento, queste bacche hanno proprietà anti-radicali liberi: contengono infatti betacarotene, flavonoidi e vitamina C, sostanze antiossidanti che aiutano a prevenire le patologie neurovegetative, i disturbi cardiovascolari e anche i tumori.
Agiscono poi su tutti i sistemi che aiutano l’organismo a difendersi: sono dunque degli immunomodulatori. Negli ultimi anni, le bacche di Goji stanno riscuotendo un grande successo come sostanze anti invecchiamento, tanto che vengono utilizzate anche per creme e spray solari con funzione antiossidante. In commercio si trovano in erboristeria o in farmacia, anche se ultimamente è possibile comprarle pure al supermercato.
L’importante è che siano di coltivazione biologica e che vengano effettivamente dal Tibet. Si può dire che questo è uno dei pochi casi in cui la dicitura “made in China” è indice di originalità del prodotto.
Oltre che essiccati, questi frutti tibetani possono essere venduti in polvere, in capsule, il succo non è ancora molto comune. Non sono prive di calorie, perché tra i loro componenti ci sono i polisaccaridi (gli zuccheri). Sono infatti utilizzate anche per dare energia.

COME SI ASSUMONO:
si possono assumere sia così come si trovano in commercio (essiccate), sia reidratate, mettendole magari nello yogurt. La posologia consigliata è di 30 gr la mattina come prevenzione antiossidante, se si consumano essiccate; se invece si assumono sotto forma di polvere o di capsule, la posologia dipende dalla concentrazione del fitocomplesso, sarà il vostro erborista di fiducia a consigliarvi il dosaggio più adatto.
CONTROINDICAZIONI:
se la dose giornaliera non supera i 30 gr, le bacche di Goji possono essere assunte anche da diabetici e da chi segua un regime ipocalorico. Essendo così preventive per patologie come il diabete o per disfunzioni della pressione, non devono essere associate a farmaci ipoglicemizzanti (che abbassano il diabete: associati alle bacche potrebbero farlo troppo), anti-ipertensivi (possono abbassare troppo la pressione) o antitrombotici.
Infine non vanno utilizzate in gravidanza, perché non vi sono degli studi che ne accertino la non tossicità sul feto. Va detto poi che sono un prodotto piuttosto costoso.
2) Melagrana

Molto conosciuto nella fascia mediterranea, il frutto del melograno – la melagrana – è utilizzato addirittura a scopo ornamentale. Sono frutti colorati e dolci, che, attirando gli insetti, favoriscono in tal modo la propria disseminazione e sono ricchi di fruttosio, quindi energetici. La bacca della melagrana contiene una serie di sostanze anti-invecchiamento, che vanno dalla vitamina C a un componente polifenolico, l’acido ellagico, che ha funzione antiossidante, antidegenerativa, antiage e preventiva dello stress ossidativo. Se ne consiglia l’assunzione come antiossidante in cicli della durata di due o tre mesi.

COME SI ASSUME:
può essere consumata fresca, oppure spremuta. Dato che ne esistono diverse varietà, il succo di melagrana può differire nel gusto ed essere più o meno dolce o più o meno aromatico. Se ne possono bere 10, 20 ml al giorno, a seconda della purezza del succo.
CONTROINDICAZIONI:
la melagrana contiene fruttosio, va quindi consumata con moderazione da diabetici e da coloro che seguano un regime dietetico ipocalorico.
3) Mirtillo nero

Di colore nero per via dei pigmenti vegetali che lo compongono – polifenoli ad azione antiossidante – questo tipo di mirtillo ha tutte le caratteristiche di prevenzione dello stress ossidativo.
Particolarmente utile per la vista e per la circolazione, è utilizzato soprattutto per le retinopatie nei casi di problematiche degenerative della vista, perché lavora sulla microcircolazione.
Molto efficace anche per chi soffre di fragilità capillare, il mirtillo nero aiuta la circolazione e agisce a livello dei vasi sanguigni. Ha inoltre un effetto astringente: antidiarroico, può essere assunto in caso di dissenteria.

COME ASSUMERLO:
i mirtilli neri si possono consumare sia freschi che secchi, come si trovano in erboristeria. La dose ideale è di 150 mg, due volte al giorno (volendo si possono reidratare, mettendoli, ad esempio, nello yogurt). In alternativa, queste bacche possono essere utilizzate per fare un decotto. 5 gr di mirtilli essiccati andranno fatti bollire in circa 150 ml di acqua per cinque minuti e poi lasciati in infusione per altri dieci minuti. Si consiglia di assumerne 2, 3 tazze al giorno.
CONTROINDICAZIONI:
il mirtillo nero contiene fruttosio, quindi va utilizzato con moderazione se si è diabetici o se si segue un regime ipocalorico.
È sconsigliata una terapia prolungata: è sempre bene fare delle interruzioni.
4) Maqui

È una bacca d’oltreoceano e viene chiamata “Mirtillo della Patagonia”. Originario delle zone del Sudamerica, soprattutto Cile e Argentina, il Maqui veniva utilizzato dagli indiani che lo consumavano sia estratto dalle foglie che come base di una bevanda alcolica, la Chicha, che ha un effetto rinforzante. Questa bacca, di colore viola, contiene flavonoidi e ha un potere antiossidante altissimo, maggiore anche di quello del Goji.
Viene utilizzato come antiage per preservare i vasi sanguigni e il sistema immunitario. Gli si riconosce anche un effetto lipolitico, ossia di consumo degli accumuli adiposi. Può essere quindi utile anche per il controllo dell’equilibrio del peso.

COME ASSUMERLO:
l’impiego del Maqui è soprattutto come estratto secco, in commercio si trova in capsule. La posologia dipende dalla concentrazione del fitocomplesso: fatevi consigliare dal vostro erborista di fiducia.
CONTROINDICAZIONI:
essendo un frutto è, come le altre bacche, calorico. Ma, poiché si può consumare solo in capsule, in cui viene concentrato soprattutto il principio attivo, l’apporto calorico è estremamente ridotto rispetto al frutto secco.
No Comment! Be the first one.