
“Buon compleanno Elvis”: alle radici di un album capolavoro
Per i 30 anni dalla pubblicazione del disco, Luciano Ligabue ha voluto stupire: cofanetti deluxe, versioni acustiche, inediti e 2 megaconcerti. Ecco come nacque quell'album divenuto "cult".
Che anno il 1995…
Prendete i film: Forrest Gump vince l’Oscar… Jessica, Ivano e il loro “famolo strano” vanno a gonfie vele nei cinema di tutta Italia… In giro ci sono I soliti Sospetti e Seven… Clint Eastwood e Meryl Streep ci spaccano il cuore con I ponti di Madison County… giriamo intorno alla Luna con l’Apollo 13, ma non atterriamo… e ci sentiamo un po’ scozzesi insieme a Mel Gibson…
Ma la musica, guardate, non si fa mica parlare dietro: Radiohead con The Bends, The Smashing Pumpkins con Mellon Collie and the Infinite Sadness, gli Oasis arrivano carichi a pallettoni con (What’s the story) morning glory?, i Blur rispondono con The Great Escape, debuttano i Foo Fighters con l’album omonimo…
In Italia, Giorgia vince Sanremo con Come saprei, Grignani ci porta in Paradiso, Claudio Baglioni ci dice che lui è ancora qui con noi, Venditti ci invita a prendere un frutto amaro e Zucchero prende la palla al balzo con Spirito DiVino… E poi c’è Luciano. Da Correggio.

Tempi duri per Luciano. È più di un anno, ormai, che si è separato, oltre che dalla sua band storica, i Clan Destino, anche dal suo produttore Angelo Carrara. Nel 1993 era uscito il suo terzo album Sopravvissuti e Sopravviventi, un lavoro con sonorità sicuramente più dure rispetto ai due album precedenti (Ligabue del 1990 e Lambrusco Coltelli Rose & Popcorn del 1991) e anche con tematiche più cupe. L’album non va male… ma non “spacca”, ecco. Ci sono gemme come Walter il Mago, La Ballerina del carillon. la splendida I duri hanno due cuori (a mio parere una delle sue canzoni più belle in assoluto ), la ballad Ho messo via, eppure è come se si avvertisse che Luciano Ligabue abbia già dato il meglio… Capiamoci però: a oggi grideremmo al capolavoro assoluto… e infatti negli anni è stato un album molto rivalutato.
Viene organizzato un tour lunghissimo di supporto, passando dal suonare dall’allora Palaeur di Roma, per esempio, a piccoli paesi dello Stivale… e insomma alcuni rapporti iniziano a logorarsi. La carriera sembra essere arrivata a un punto fermo. Nel 1994 esce un mini-LP, A che ora è la fine del mondo?, cover di un notissimo brano dei Rem, It’s the End of the World as we know it (and i feel fine), e altri pezzi che l’artista definisce schegge sparse della sua produzione: c’è Male non Farà, pezzo che aveva scritto per la band bresciana dei Timoria, Fuoritempo, scritta per il gruppo dei Rats, c’è un pezzo con i Negrita, L’han detto anche gli Stones. Sembra però un lavoro per prendere tempo, ecco…

Ligabue, in questo album lavora ancora con i Clan Destino, ma inizia ad avvalersi di nuovi musicisti (Andrea Braido alla chitarra e Lele Melotti alla batteria).
Luciano forse a questo punto decide il tutto per tutto: chiama un nuovo produttore, Fabrizio Barbacci, e inizia a cercare nuovi musicisti. Arrivano Roberto Pellati alla batteria, Antonio Righetti al basso, Mel Previte alla chitarra e dai Litfiba arriva Federico Poggipollini all’altra chitarra… nasce “La Banda” .
E sta nascendo anche Buon Compleanno Elvis. Elvis Presley, in quel 1995, avrebbe compiuto 60 anni.
Sta nascendo Buon compleanno Elvis. Luciano Ligabue da Correggio sta conquistando musicalmente l’Italia e questa volta definitivamente.

“Vivo, morto o X“, Luciano? Il nostro, insieme alla Banda, si chiude allo studio Esagono di Rubiera, vicino casa, e in 2 mesi registrano tutto… e parlare di un disco cosi non è facile.
Come fai a descrivere un album dove praticamente ci sono 7 singoli e le altre canzoni non sono affatto riempitive, ma farebbero la fortuna di tante tante carriere? Si parla di Elvis, chiaramente, ma sentiamo nominare Neil Young, Janis Joplin, Brian Jones, Jimi Hendrix e Morrison, c’è un momento di Amarcord di Fellini, e c’è una richiesta al grande capo che ci guarda da lassù di un momento per parlare… Insomma, Luciano apre la sua valigia che pesa e ci riversa tutto. E poi, alla fine del lato A (scusate, ma sono uno stramaledetto boomer che ancora parla così), arriva lei. Lei che vince la Targa Tenco un anno dopo come miglior canzone dell’anno (se non sapete cosa sia la Targa Tenco e chi fosse Tenco, vi voglio bene, vi abbraccio, però dobbiamo lavorare tanto). Lei che descrive le gioie , i dolori , la solitudine, le vittorie e le sconfitte di tanti di noi, che comunque vanno avanti: quelli che “Chi si accontenta gode… cosi cosi” e che “ Ci vediamo da Mario… prima o poi”.
“Lei” è Certe Notti. Piaccia o non piaccia, questa canzone è uno spartiacque. Piaccia o non piaccia, la conoscono tutti, tutti sanno le parole, tutti sanno cantarla, anche quelli che: “Eh, ma fa sempre la stessa canzone”… “I soliti accordi“… “Era meglio quello dei primi due album”, “Eh ma mica vuoi paragonarlo a Vasco…” Certe notti ti coccola, ti abbraccia, ti sorregge, ti rialza da terra, ti fa vedere là, in fondo al tunnel, molto molto lontana, una luce… o perlomeno ci prova, a fare tutto questo. Così la vedo io.
L’album si chiude con Leggero, che parte voce e chitarra e si chiude full band furiosamente…Un’invocazione, quasi, ad affrontare la vita, le preoccupazioni, le stanchezze e a farsele scivolare con “nella testa un po’ di sole ed in bocca una canzone”.

Luciano, la strada ora non la molli più… Da buon mediano ti metti lì in mezzo al campo e i palloni sono tutti tuoi, adesso. Fermi l’avversario e riparti… C’è un tour splendido, davanti a te. Ci sono i primi stadi l’estate prossima… il primo San Siro, la casa della tua Inter… Ci sarà un gioiello di film, di li a poco: Radiofreccia, con una canzone, Ho perso le parole… be’, semplicemente straordinaria… E un monologo scritto da te e interpretato da Stefano Accorsi nel film che strazia il cuore.
E poi… e poi libri, altra musica… e stadi, palazzetti, tour acustici nei teatri, orchestre all’Arena di Verona… romanzi… poesie… altri due film.. e concerti di beneficenza, e Il mio nome è mai più… e Feste a Campovolo… e sempre con quel sorriso timido e quell’educazione che ti porti dentro.
Insomma, 30 anni da Buon Compleanno Elvis. Il 18 aprile troveremo un mega cofanettone con l’album, con inediti, versioni live, versioni acustiche di come sono nati quei capolavori (alcune delle quali già ascoltabili in digitale), dolce, amaro e caffè. E poi arriveranno due concerti celebrativi: Campovolo, 21 giugno, e Reggia di Caserta il 6 settembre.
E poi chissà cosa ci regalerai, Luciano. Abbiamo ancora tanta strada da fare, con “nella testa un po’ di sole ed in bocca una canzone”…

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