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Arte e SpettacoloAttualità

Can Yaman: dubbi sulla sua Onlus. Ma anche Selvaggia Lucarelli è nel mirino…

Sonia Russo
Sonia Russo
Novembre 29, 2024

In questo articolo

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  • L’attore turco nella bufera per la sua Onlus Can Yaman for Children
  • Il modello sotto accusa
  • Risultati poco chiari
  • Un appello alla trasparenza
  • Il silenzio di Yaman e le accuse a Selvaggia Lucarelli

L’attore turco nella bufera per la sua Onlus Can Yaman for Children

Non sono ancora spariti gli strascichi del pandoro gate che ha coinvolto Chiara Ferragni e stiamo ancora digerendo lo scandalo sull’associazione benefica di Naomi Campbell, la quale spendeva i fondi per suoi beni di lusso, che Selvaggia Lucarelli ha tirato fuori un’altra inchiesta delle sue, una di quelle che fa tremare lo show business. Al centro della bufera, stavolta, ci è finito Can Yaman, l’attore turco che negli ultimi anni si è distinto nel sociale grazie alla sua Onlus Can Yaman for Children. L’organizzazione, nata nel 2021 in partnership con il Policlinico Umberto I di Roma, aveva l’obiettivo di sostenere bambini e adolescenti in difficoltà attraverso progetti sociosanitari. Tuttavia, l’inchiesta condotta dall’ex giornalista (non più iscritta all’Albo dal maggio 2023) ha sollevato interrogativi sulla trasparenza delle attività e sulla gestione dei fondi.

Il modello sotto accusa

L’associazione si era guadagnata l’attenzione dei media e il plauso del pubblico, ottenendo il Premio Mede@ nel 2023 per il suo impegno sociale. Tra le sue iniziative più note, il Break the Wall Tour ha portato Yaman in giro per scuole, ospedali e discoteche, per sensibilizzare su temi legati alla salute mentale e all’adolescenza. Gli eventi prevedevano incontri mattutini con studenti e professori, seguiti da serate in discoteca per raccogliere fondi.

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Nonostante l’apparente successo, l’inchiesta di Lucarelli ha rivelato una serie di pratiche che alimentano dubbi sulla reale finalità benefica del progetto. Durante le serate organizzate nelle discoteche, infatti, i gestori erano invitati a effettuare donazioni all’associazione, oscillanti tra i 5.000 e i 10.000 euro. Tuttavia, come riportato da Rino, responsabile del locale 24 Mila Baci di Latina, oltre alla donazione, era richiesto il pagamento di un cachet per Yaman stesso.

«Abbiamo fatto una donazione di 5.000 euro all’associazione tramite bonifico, ma abbiamo anche pagato il cachet di Yaman separatamente», ha dichiarato, evitando però di rivelare la cifra esatta. La stessa cosa è successa a Macerata: incontro e poi serata in discoteca. E poi in Puglia, in Emilia-Romagna e in diverse altre tappe toccate dal Break the Wall Tour, approdato quest’anno anche in Brasile, Portogallo, Spagna. Un dettaglio, questo, che ricorda il modello del pandoro gate e che solleva domande su un possibile intreccio tra beneficenza e promozione personale.

Risultati poco chiari

I bilanci pubblicati dalla Onlus sul Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts) mostrano un’attività limitata rispetto alle risorse raccolte. In quattro anni, la Can Yaman for Children ha donato una culla termica, tre dispositivi medici a un ospedale di Assisi e ha contribuito alla ristrutturazione di un’ala del Policlinico Umberto I. Obiettivi ragguardevoli, sicuramente, ma che, alla luce dei fondi ricevuti, appaiono modesti.

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L’associazione, inoltre, sembra essere ormai inattiva da aprile 2024, a causa di alcune liti tra i soci fondatori. Tra questi, Francesco Cirulli e Roberto Macellari, stretti collaboratori di Yaman, sono anche coinvolti in altri affari con l’attore, come la società Conduttura, in liquidazione, che si occupava di vendere profumi.

Un appello alla trasparenza

A puntare il dito è stata ancora una volta, come dicevamo, Selvaggia Lucarelli, che attraverso le sue puntuali inchieste ha già messo in luce diverse malefatte. Stavolta, ha sottolineato come le ospitate di Yaman nelle discoteche possano essere state mascherate da eventi di beneficenza, con il rischio di confondere i donatori e distorcere la missione della Onlus. Non solo: Lucarelli ha notato tag sponsorizzati sui social dedicati alle missioni benefiche e partnership con brand di lusso, come Mercedes e Dolce & Gabbana, pratica che getta ulteriori ombre su un progetto che, almeno in apparenza, avrebbe dovuto essere dedicato esclusivamente ai più fragili.

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Il silenzio di Yaman e le accuse a Selvaggia Lucarelli

Al momento in cui scriviamo, Can Yaman non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle accuse. Da un pezzo, in effetti, l’attore turco ha disattivato il suo profilo social, gesto che ai fan è apparso piuttosto normale visto che l’interprete di Daydreamer e Mr Wrong già in passato ha sentito più volte l’esigenza di allontanarsi dal web. Tuttavia, il clamore mediatico e l’interesse del pubblico per le questioni legate alla beneficenza potrebbero costringerlo presto a rompere il silenzio.

L’attore saprà essere all’altezza delle aspettative?

Il pubblico, però, si chiede se la stessa Lucarelli saprà mantenere la sua credibilità, dopo che il giornalista Felice Manti ha messo in luce una serie di post della giudice di Ballando che potrebbero avere conseguenze pesanti.

Secondo l’accusa, Selvaggia in alcuni post Instagram pubblicati tra il 2021 e il 2023 avrebbe fatto pubblicità occulta, citando marchi di abiti e gioielli. Lucarelli ha smentito categoricamente, spiegando che i gioielli erano prestiti restituiti e gli abiti erano stati acquistati da lei stessa. Lei ha annunciato querela contro il giornalista per le accuse non verificate, ma il popolo di internet è già pronto coi popcorn per seguire l’evoluzione della vicenda!

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Tags:

beneficenzacanyamancanyamanforchildrenselvaggialucarelli

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