
Dazi, il governo incontra i produttori. Le opposizioni: “Meloni impreparata”
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ToggleIl crollo delle borse mondiali dopo l’introduzione dei dazi USA scuote l’economia globale. L’Italia perde i guadagni del 2025 in un solo giorno, mentre il governo corre ai ripari per proteggere imprese e settori chiave del Made in Italy
È stato già ribattezzato “l’11 settembre dell’economia” il crollo delle borse a livello mondiale arrivato dopo l’imposizione dei dazi da parte degli Usa per la merce estera. Tutte le borse hanno registrato crolli, con ripercussioni politiche nelle varie nazioni. L’Europa ieri ha bruciato 819 miliardi, dopo i 422 del giorno precedente. In Italia la Borsa di Milano ha azzerato in un colpo i guadagni del 2025 con un ribasso del 6,53% mentre lo spread sale a 119 punti. In Europa la situazione è simile: Parigi ha perso il 4,26%, Londra il 4,94%, Francoforte il 4,95%, e Madrid il 6,12%. L’America però non è messa meglio: i mercati, dopo la decisione, hanno avuto una caduta del 5% secondo gli indici di Wall Street, mentre il Nasdaq perde il 5,82%. Secondo la Banca d’Italia questi dazi avranno delle ripercussioni pesanti nell’economia della Penisola: «l’effetto dell’annunciato incremento dei dazi statunitensi avrà un impatto negativo sul prodotto di oltre mezzo punto percentuale nel triennio 2025-27».
Giorgia Meloni invita alla calma
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, predica calma: «L’introduzione dei dazi al 20% dovrebbe portare a una riduzione del PIL europeo inferiore allo 0,3% finora stimato – afferma la Premier- È certamente un impatto significativo, ma di un ordine di grandezza affrontabile. Molto diversa è la situazione che si potrebbe creare nel caso in cui si scatenassero panico e aspettative negative tra i consumatori, portando quindi a una contrazione dei consumi e degli investimenti delle imprese. Il compito di tutte le Istituzioni, non solo del Governo, è quello di riportare l’intera discussione alla reale dimensione del problema». L’emergenza però non è da sottovalutare e per questo motivo Giorgia Meloni ha deciso di creare un tavolo permanente con i Ministri, che si riunirà lunedì, con l’obiettivo di trovare soluzioni per contrastare le scelte americane e salvare l’economia italiana.
Dal vino alla moda: i dazi colpiscono il cuore dell’economia italiana

A supporto ci saranno anche i rappresentanti delle categorie produttive, che la Premier incontrerà martedì, al fine di comprendere quali saranno i settori più colpiti. Le esportazioni maggiori riguardano oggi l’agroalimentare e, nello specifico, l’olio d’oliva, formaggi e prodotti caseari, la pasta e il vino, molto apprezzato all’estero. Un’altra eccellenza italiana, quella della moda, rappresenta un altro settore penalizzato a causa dell’introduzione dei dazi così come quello dei macchinari e degli ingranaggi e componenti per automobili e gli stessi macchinari. Un disastro che potrebbe portare a serie ripercussioni per aziende storiche, che si potrebbero tradurre in licenziamenti e danni per gli operai. Il clima di incertezza alimenta lo scontro politico: «L’atteggiamento del centrodestra nei confronti della guerra commerciale scatenata da Trump è molto preoccupante – dice Davide Faraone, presidente di Italia Viva – l’Italia avrebbe bisogno di un governo con la schiena diritta, non genuflesso. Il governo sembra vivere su Marte. Da un lato, Trump ci lancia un assalto che rischia di sconvolgere il commercio mondiale e ci dà dei “parassiti”; dall’altro, quelli che dicono di essere sovranisti e patrioti, con Fdi e Lega in testa, anziché difenderci, si ostinano a sperare in una trattativa con Trump». Non è più leggero il Movimento 5 Stelle: «Il governo Meloni ha già più volte dimostrato assoluta incapacità – dice Gubitosa – penso ai salari reali in calo, all’inflazione non contrastata, al fallimento del taglio del cuneo e del piano Transizione 5.0. Per non parlare del crollo della produzione industriale degli ultimi due anni. Con questo curriculum, se ci aspettiamo che il governo sia in grado di rispondere ai dazi, stiamo freschi».
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