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ToggleUna lunga giornata di festa incorona Donald Trump quale 47° presidente americano
Fa freddo a Washington D.C., ci sono 5 gradi sotto zero. La cerimonia d’insediamento del 47° Presidente degli Stati Uniti non può svolgersi all’aperto, sulla scalinata del Congresso, come di consueto, ma deve tenersi al chiuso, dentro il Campidoglio; era già successo nel lontano 1985 con Ronald Reagan. La cerimonia impegna tutta la mattina, si inizia alle 8:30 (14:30 ora italiana) con la sfilata di auto blu dirette verso la chiesa di St. John. C’è anche la nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni, unica governante europea presente, accompagnata dai deputati FdI Carlo Fidanza, Antonio Giordano e Andrea Di Giuseppe. Quest’ultimo è un imprenditore residente a Miami e parlamentare eletto nella circoscrizione Estero. Il vice, Matteo Salvini, non ha presenziato perché impegnato sul fronte guasti ferroviari e, dato che sono stati riscontrati un paio di casi di possibili sabotaggi, sta studiando il modo migliore per intestare a qualcuno la colpa dei tanti disservizi.
Dall'Unione Europea solo i "patrioti"
Giordano in particolare si fa portavoce del fronte conservatore europeo che vede in Trump il suo vate oltreoceano: «Stiamo assistendo alla nascita di un conservatorismo moderno e innovativo – afferma – ; con Meloni, Milei e forse persino Musk, si sta consolidando una nuova generazione di leadership che guarda avanti, senza rinunciare ai valori». «Giorgia Meloni – dice Giordano – conferma la sua grande capacità di relazione dimostrando di essere un’interlocutrice affidabile e gradita, sia come leader italiana sia come leader riconosciuta in Europa».

Intanto negli USA passa un’ora. Alla chiesa di St. John sono arrivati tutti. Trump è accompagnato dalla moglie Melania e dai figli Ivanka ed Eric. Melania è elegantissima, vestita dello stesso colore del marito presidente, un blue navy; qui l’armocromia svelerebbe una sintonia tra i due che i tabloid negli anni si sono divertiti a negare. Il cappello a falda circolare indossato dalla first lady e disegnato da Eric Javits si è rivelato un piccolo capolavoro di classe e discrezione. La sua falda ampia e rigida, con un taglio abbastanza basso da coprire lo sguardo, sembrava destinata a demarcare una distanza, un perimetro intorno a una figura enigmatica. Un tocco di eleganza retrò, reminiscenza di dive hollywoodiane o dame europee del secolo scorso. A dire il vero quello “scudo” è servito in seguito anche verso il marito che, nell’intento di accennare un bacio sulla guancia, si è dovuto accontentare di arrivare a una distanza di qualche centimetro. Geniale.

Tutti a Capitol Hill
In Italia sono quasi le 17:00 quando i due presidenti, quello uscente e quello entrante, arrivano insieme al Campidoglio per il giuramento ufficiale. Giorgia Meloni è già nel palazzo e con lei il presidente argentino Javier Milei, quello ecuadoriano Daniel Noboa e il vicepresidente cinese Han Zheng. Sebbene non ci siano capi di governo europei, sono invece intervenuti i coordinatori dei gruppi conservatori europei quali ad esempio il polacco Mateusz Morawiecki, il belga Tom Van Grieken, il francese Eric Zemmour, il tedesco Tino Chrupalla, lo spagnolo Santiago Abascal e l’inglese Nigel Farage. C’è insomma tutta la frangia estremista di destra internazionale, mancherebbe il primo ministro ungherese Viktor Orban che ha ammesso di non essere stato invitato. Fuori ci sono 20 mila persone; chi non è in piazza a gridare e cantare è in qualche locale a seguire la cerimonia in tv.
C’è Barack Obama senza Michelle; ci sono Bill e Hillary Clinton e George Bush. Presente tutto il nuovo capitalismo dell’era digitale con Jeff Bezos (Amazon), Mark Zuckerberg (Meta), i CEO di Google e naturalmente Elon Musk divenuto ormai un assistente personale del tycoon. Prima del discorso di Trump si esibisce il tenore italo-americano Christopher Macchio sulle note di Oh America. Sono le 12:00 in America e Trump giura sulla Bibbia usata da Abraham Lincoln nel 1861.

30 minuti di discorso tra promesse e minacce
Nel suo discorso Trump promette una nuova età dell’oro, un tempo in cui il declino americano sarà solo un lontano ricordo. «Sono stato salvato da Dio per rendere l’America di nuovo grande», ha detto riferendosi all’attentato subito il 13 luglio scorso in Pennsylvania. I concetti sono molto forti, aizzanti una platea plaudente. Basta con le politiche ecologiche, con le politiche gender, basta con l’elettrico. Qui Musk ha avuto un contraccolpo, ma poi quando Trump ha detto «porteremo le stelle e le strisce della bandiera americana su Marte» è tornato a sorridere. Il neopresidente ha parlato anche del Canale di Panama come di un “regalo stupido” che non avrebbe mai dovuto essere fatto e di voler rinominare il Golfo del Messico e il monte Denali. Sembrano i deliri di un fine serata in un “all you can drink” e invece è tutto vero; si tratta delle promesse di governo dell’uomo più potente del mondo.
«Dichiarerò un’emergenza nazionale al nostro confine meridionale» volendo allo stesso tempo chiudere il confine in entrata e rimpatriare “milioni e milioni” di migranti illegali. «Tutti gli immigrati clandestini saranno fermati e inizierà il processo di ritorno verso i Paesi di provenienza» spiega Trump aggiungendo: «Torneremo alla politica ‘caccia e respingi’. Rifacendomi a una legge del 1798, conferirò alle forze armate il potere di sgominare le bande criminali che svolgono le loro attività sul nostro territorio. Varrà anche nelle periferie delle nostre città». In pratica, il Presidente vuole designare i cartelli della droga come organizzazioni terroristiche straniere.

Elon Musk si rende a suo modo protagonista
Uno dei protagonisti della giornata è lui, Elon Musk, genio pazzoide e visionario che ha speso miliardi dei suoi dollari per diffondere il “Trump pensiero” attraverso uno dei social più usati. E il gesto del braccio teso è proprio questo, un gesto comunicativo, teatrale, che ha molteplici valenze. A lui ovviamente non interessano quei pochissimi nostalgici del nazismo che si riuniscono nelle cantine per rivangare epoche di sangue e omicidi impuniti. L’intenzione di questa classe politica è quella di scardinare l’ordine precostituito per rendere tutto possibile. Cosa? Magari non lo sanno nemmeno loro; tutto quello che servirà (a loro ovviamente). A questa classe politica le regole del buon costume, della morale, della giustizia, della decenza stanno molto molto strette. Abbiamo aperto le gabbie, speriamo bene.
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