
Garlasco, ispezioni a casa di Andrea Sempio e in un canale: si cerca l’arma del delitto
Blitz all’alba dei carabinieri, esaminati pc e supporti informatici di Sempio, indagato per concorso in omicidio. Perquisita anche la casa dei genitori del 37enne e quella dei suoi amici. Per il delitto è stato condannato Alberto Stasi.
Blitz all’alba per Andrea Sempio, nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, a Garlasco, avvenuto 17 anni fa. I carabinieri si sono recati, questa mattina, nella sua casa a Voghera e in quella dei suoi genitori, a Garlasco, a pochi metri da quella del delitto. Le ispezioni si sono anche concentrare in un canale a Tromello, alla ricerca dell’arma del delitto, che sarebbe un attizzatoio per camino. Per aiutare le ricerche, questo canale verrà svuotato temporaneamente. La pista sarebbe stata indicata da un testimone che nei giorni scorsi ha riferito, durante una intervista al programma televisivo “Le Iene”, di un oggetto metallico gettato nel canale. Questo canale, che secondo i residenti è stato comunque ripulito 8 anni fa, sarebbe il punto in cui sarebbe stato gettato l’attizzatoio da camino con cui sarebbe stata uccisa Chiara Poggi e si trova vicino il vecchio casolare delle gemelle Cappa, cugine di Chiara. Proprio una di loro, Stefania, era stata indicata da un testimone, come colei che si era disfatta dall’arma, portando un attizzatoio con una pigna come decorazione, in bici, per poi gettarlo. Nonostante i dubbi di oggi, per il delitto è stato condannato a 16 anni Alberto Stasi, allora fidanzato di Chiara Poggi, sempre dichiaratosi innocente. Poche settimane fa, però, è tornato al centro della vicenda Andrea Sempio, oggi indagato per omicidio in concorso. Dalla casa di Sempio sono stati esaminati dai carabinieri, su delega del Procuratore capo di Pavia, Fabio Napoleone, dell’aggiunto Stefano Civardi e della pm Valentina De Stefano, supporti informatici, computer e telefoni.


L’avvocato dei Poggi, Francesco Compagno, parla addirittura di “famiglia basita” dalle nuove perquisizioni: “Il nostro ordinamento attribuisce alle Procure un amplissimo potere in fase di indagini – scrive in una nota – ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al di sopra della giurisdizione ignorando quanto accertato in un giusto processo, valorizzando – a distanza di quasi 20 anni – delle ipotesi stravaganti e creando in tal modo i presupposti per una loro immediata diffusione sugli organi di stampa. ll rispetto per le persone coinvolte in una cosi’ tragica vicenda, e ora nuovamente esposte a sofferenze indicibili, richiederebbe a nostro avviso un maggior rigore nella valutazione dei dati probatori e nella tutela della riservatezza degli eventuali accertamenti ritenuti opportuni”.
Andrea Sempio che ha assistito alla perquisizione insieme alla sua legale Angela Taccia, ha dato piena disponibilità al fine di collaborare con le forze dell’ordine e continua a dirsi “tranquillo”.
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