
Il 26 febbraio i corpi dell'attore e della moglie Betsy sono stati trovati senza vita nella loro villa a Santa Fe. Ma le cause del decesso rimangono ancora un mistero.
Ha destato scalpore e anche un po’ di tristezza la notizia del decesso dell’attore novantacinquenne Gene Hackman nella sua residenza di Santa Fe, nel Nuovo Messico.
A scoprire, lo scorso 26 febbraio, il suo corpo senza vita, insieme a quello della moglie, la pianista Betsy Arakawa, 64 anni e di uno dei loro cani, è stato uno dei custodi della villa dove la coppia risiedeva da una ventina d’anni. Circa le cause della morte c’è ancora mistero fitto. Di certo si sa solo che i due coniugi sono stati ritrovati in stanze diverse, lui in cucina, disteso in terra, vestito, con accanto gli occhiali da sole e il bastone da passeggio, mentre la moglie Betsy è stata ritrovata riversa a terra nel bagno della mansione “in stato di decomposizione con segni di gonfiore al viso e di mummificazione nelle mani e nei piedi”, secondo la polizia di Santa Fe. Non l’unica stranezza: la porta della villa è stata infatti trovata aperta. E tuttavia a un primo esame non sono stati trovati traumi esterni. “È come se i due fossero caduti di schianto contemporaneamente in due parti della casa”, ha sostenuto una fonte interna alla polizia. Una circostanza che ha fatto sospettare che la possibile causa del decesso potesse essere un avvelenamento da monossido di carbonio, di cui però non sono riscontrate tracce sui corpi.

Per un’autopsia completa ci vorranno “almeno 4-6 settimane”. Fino ad allora tutte le ipotesi sono aperte, mentre qualcuno punta l’indice contro lo strano comportamento delle figlie di Hackman che non parlavano da tempo coi coniugi e, il giorno dopo il ritrovamento dei cadaveri sono state viste mangiare a pranzo insieme in un locale. È presto tuttavia per trarre conclusioni, anche perché, notizia dell’ultim’ora, secondo la polizia di Santa Fe l’ultimo indizio della permanenza in vita di Hackman risale addirittura al 17 febbraio, data in cui il pacemaker dell’attore ha registrato il suo ultimo evento e che quindi potrebbe essere il momento effettivo del decesso.
Al di là delle spiegazioni possibili, rimane il rammarico per la scomparsa di uno dei grandi volti di Hollywood che dalla fine degli anni ’60 ha segnato, con il suo volto burbero e dagli occhi penetranti, ma anche capace di momenti di straordinaria ironia, alcuni dei ruoli più incisivi e rappresentativi del cinema americano. Vincitore di due Premi Oscar, nel 1972 per Il braccio violento della legge e nel 1993, come attore non protagonista, per Gli spietati, Hackman ha ottenuto nella sua lunga carriera anche quattro Golden Globe, due premi BAFTA (gli oscar inglesi) e diversi altri premi prestigiosi, prima di ritirarsi dalle scene dopo l’ultimo film interpretato nel 2004, Due candidati per una poltrona.

Tra i ruoli più incisivi restano il cinico Segretario alla Difesa che cerca di depistare le indagini su un omicidio nel film Senza via di scampo (1987), con Kevin Costner come co-protagonista – cinismo che si ritrova anche nell’interpretazione del Presidente degli Stati Uniti in Potere assoluto di Clint Eastwood (1997 ) – o il mefistofelico avvocato legato a loschi traffici ne Il socio (1993) con Tom Cruise, come anche il manipolatore senza scrupoli dei giurati di un processo ne La giuria (2003), con John Cusack; altri lo rammenteranno come poco ortodosso agente dell’FBI in Mississippi Burning – alle radici dell’odio (1989), che gli valse un Orso d’Argento al Festival del cinema di Berlino. Molti lo ricorderanno anche gigioneggiare nei panni di Lex Luthor nella serie di film Superman con Cristopher Reeve, o regalare un delizioso cameo nel grottesco ruolo dell’eremita cieco in Frankenstein Junior di Mel Brooks (1974). Chi vuole però cogliere tutta l’intensità recitativa di Gene Hackman non può però perdersi il paranoico agente segreto di quell’autentico capolavoro che è La Conversazione (1974), per la regia di Francis Ford Coppola.

I vicini hanno dichiarato che lui e la moglie Betsy, che aveva sposato in seconde nozze nel 1991, facevano vita per lo più ritirata, ma erano sempre cortesi e affabili quando incontravano la gente del quartiere. Un burbero gentile che, anche se si era ritirato da tempo dalle scene lascia un grande vuoto nei cuori dei cinefili, alla vigilia dell’edizione dei Premi Oscar 2025 che si terrà tra pochi giorni a Los Angeles.
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