
«Grazie alla passione per la musica siamo Liberi da Sempre»
Una fortunatissima tournée, il “#Civico6 Club Tour 2024” sui palchi italiani più prestigiosi, un featuring internazionale con Alex Band dei The Calling nella cover in italiano della hit mondiale Wherever you will go e i due nuovi inediti Se tu te ne vai e Sembra Hollywood da quassù, già entrati nel cuore dei fan e virali sui social. Ecco i tre elementi chiave che hanno accompagnato il ritorno sulle scene musicali dei Sonohra, il duo dei fratelli Luca e Diego Fainello che in 16 anni di carriera, dopo tanta gavetta nei pub della loro Verona e il trionfo a Sanremo Giovani nel 2008 con L’Amore, premiata Disco d’Oro per gli oltre 12 milioni di streaming, hanno pubblicato 7 album e si sono aperti a varie sperimentazioni, spaziando dal folk al blues.
Come è nato l’incontro con Alex Band?
«Dobbiamo ancora una volta dire grazie alla musica per questo incontro incredibile! È nato tutto dal nostro format sui social #Civico6, in cui pubblichiamo video di cover di brani che hanno accompagnato la nostra crescita, tra cui proprio la hit mondiale Wherever you will go dei The Calling. È stata una sorpresa scoprire che Alex e l’intero gruppo dei The Calling avevano ricondiviso la nostra versione unplugged rendendo la performance virale. Da lì, il duetto è nato in maniera spontanea, senza l’intermediazione di case discografiche. È un modo per celebrare gli anni 2000, il loro revival pop che continua a farsi spazio anche oggi, tra musica e moda».
Dalla collaborazione tra Verona e Los Angeles è nata una versione con le carte giuste per riscrivere un secondo capitolo da hit mondiale?
«Il brano Ovunque andrai io ci sarò è capace di arrivare subito al cuore della gente, sia per il messaggio che per la melodia, specie per chi ha vissuto gli anni 2000 e ha un bagaglio di ricordi accompagnato dalla versione originale della hit dei The Calling. Grazie alla stima reciproca tra noi e Alex Band, e alla passione che condividiamo per la musica che ha subito fatto scattare una forte sintonia, abbiamo realizzato questa versione del brano, che poi abbiamo prodotto e arrangiato con il riadattamento in lingua italiana dal nostro manager Manuel Tavoni».

Quali sono, oggi, le difficoltà maggiori per chi vuole vivere di musica?
«L’industria musicale è cambiata negli anni, oggi si consuma tutto velocemente e il mercato è saturo. Si fatica, se non ci si adatta a certi canoni, a ricavarsi un proprio spazio nel pop di tendenza e soprattutto a mantenerlo…Tuttavia, abbiamo la fortuna di una fanbase che dura da tempo e che non ci ha mai abbandonati, anche quando abbiamo intrapreso strade lontane dal mainstream. Qualcuno ci aveva persi di vista, ma ci ha ritrovati, complice la nostra versione 3.0 dell’album degli esordi, Liberi da Sempre, che ha abbracciato più generazioni che poi si sono riviste ai nostri concerti».
Un bilancio di “Civico6 Club Tour”?
«La prima parte della tournée è partita con un bel sold out nella nostra Verona: quando suoni a casa hai una carica immensa, per noi la nostra città è sempre stata una parte importante del nostro lavoro. Ci siamo esibiti in alcuni dei club più importanti d’Italia, come i Magazzini Generali di Milano, l’Hiroshima Mon Amour di Torino, il Largo Venue di Roma, il Fuori Orario di Reggio Emilia. Ogni data è stata unica: il nostro pubblico ha perso la voce cantando con noi sia i nostri vecchi successi come Love Show e L’Amore, che non mancano mai in scaletta, sia le cover tratte da “Civico6”, ma anche i pezzi più recenti, come Sembra Hollywood da quassù, l’inedito uscito lo scorso febbraio».
Prossimi progetti?
«Dopo un’intensa estate di live, abbiamo in cantiere anche un nuovo progetto che, questa volta, ci vedrà nelle vesti di produttori con un artista emergente. Per ora possiamo solo dire che si chiama Gobs…Ma non mancheranno presto tante novità!».
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