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Gubbio, il borgo incantato dell’Umbria

Silvia Santori
Silvia Santori
Novembre 17, 2024

In questo articolo

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  • Gubbio, dove il tempo si è fermato
    • Tesori antichi e medievali
    • Piazza Grande: Il cuore sospeso di Gubbio
    • Chiese e capolavori artistici
    • Le tradizioni e il folclore
    • La natura
    • La cucina tradizionale

Gubbio, dove il tempo si è fermato

“Gubbio è un’altra Umbria, e dell’Umbria la città più straordinaria”, diceva lo scrittore vicentino Guido Piovene. In effetti, un viaggio in questo borgo medievale che sembra sotto effetto di un incantesimo, lascia sensazioni tutt’altro che ordinarie. Non si sa da dove iniziare per parlare di Gubbio, tali e tante sono le sue anime. Tutte insieme, combinate tra loro, queste diverse sfaccettature restituiscono l’immagine di un luogo ricco di risposte, ma anche di stimoli e domande nuove. L’elemento che per primo balza agli occhi è di certo la bellezza della sua architettura. Curatissima, questa cittadina medievale perfettamente conservata e in parte arrampicata sul monte Ingino, affascina con le sue torri merlate, le case in pietra del centro storico, le tante chiese che si stagliano con i loro campanili e le tracce che raccontano del passaggio di San Francesco, che qui, dagli Spadalonga, si rifugiò dopo essere scappato dalla casa paterna. E poi le piazze, gli scorci, gli angoli nascosti, la struttura delle strade. Tutto, in questo borgo umbro, parla di storia, di arte, di una identità culturale forte, presente e molto sentita.

gubbio il borgo incantato dell’umbria 2

Già, perché gli eugubini avvertono molto il legame con la loro città, le radicate tradizioni e il territorio. Colpisce il forte senso di comunità che si percepisce incontrando gli abitanti di Gubbio, alla mano, cordiali, aperti verso il prossimo e anche un po’… “matti”, ma di questo parleremo più avanti. Come abbiamo detto, c’è una Gubbio per ogni esigenza e qui vi daremo qualche spunto, che vi invitiamo ad approfondire con una visita. Noi abbiamo avuto l’onore di essere guidati da Ubaldo Casoli, Responsabile Servizio Turismo e Sport, che con amore verso la sua città e grande professionalità e ospitalità ci ha portato alla scoperta dei posti più rappresentativi di Gubbio. Si va dalla fascinazione della storia e dei tesori artistici, alla serenità del contatto con la natura che offre la possibilità di praticare vari sport e attività all’aperto, fino alle gioie del palato e alle attrazioni per grandi e piccini.

Tesori antichi e medievali

Le Tavole Eugubine e i resti del Teatro Romano, che sorge ai piedi della città, sono testimoni del fatto che Gubbio sia uno degli insediamenti umbri più antichi. L’aspetto medievale che possiamo ammirare oggi prese forma nel periodo delle Signorie, quando la cittadina fu feudo dei Monteferro e dei Della Rovere. Tante sono le bellezze da ammirare, partendo dal centro storico.

Piazza Grande: Il cuore sospeso di Gubbio

gubbio il borgo incantato dell’umbria 7

Tra tutte, l’incantevole Piazza Grande, una piazza “pensile” sostenuta da una serie di archi e costruita nel 1300, dove sorgono il Palazzo dei Consoli e, di fronte, il Palazzo Pretorio, attuale sede del Comune e degli uffici del Sindaco. L’imponente e gotico Palazzo dei Consoli, che ospita il Museo Civico di Gubbio, custodisce, tra l’altro, le importanti Tavole Eugubine (7 lastre di bronzo, risalenti al periodo tra il III e il I secolo a.C., su cui è iscritto un importante testo in lingua umbra con una descrizione di antichi riti religiosi per la purificazione della città). Mozzafiato il panorama che si gode dalla terrazza di Piazza Grande: una visuale sui tetti della città e, più in lontananza, sulla rigogliosa natura circostante. È qui che si svolgono le manifestazioni civili e religiose che più stanno a cuore agli eugubini, così come è qui che i ragazzi si riuniscono la sera, il più delle volte con una chitarra in mano. Ogni vicolo che si percorre passeggiando per Gubbio apre una finestra sulla storia e sull’arte. 

Chiese e capolavori artistici

gubbio il borgo incantato dell’umbria le chiese

Tantissime le chiese, alcune delle quali custodiscono opere d’arte di rilievo. Da non perdere quella di Santa Maria Nuova, al cui interno si può ammirare la Madonna del Belvedere, affresco capolavoro di Ottaviano Nelli, preziosissimo esempio di Gotico Fiorito. Degno di (più di) uno sguardo, anche il Gonfalone del Corpus Domini, esposto nella chiesa di Santa Maria dei Laici, su cui sembra esserci stata la mano di Raffaello; a confermarlo un angioletto che sarebbe il suo autoritratto. Ammirate poi Piazza 40 Martiri, punto di ingresso della città, che prende il nome dai 40 cittadini fucilati dai tedeschi nel 1944. È sempre qui che si trova la chiesa di San Francesco, uno dei monumenti più significativi di Gubbio, sorto dove un tempo si trovava l’abitazione della famiglia Spadalonga, che diede ospitalità al santo quando decise di spogliarsi dei suoi abiti e iniziare il cammino di predicazione e penitenza. Fu sempre a Gubbio che si verificò l’episodio in cui il lupo fu ammansito da Francesco. Altri spunti per arricchire la vostra visita nel centro storico? Di certo il Duomo e il Palazzo Ducale. E poi, le tante botteghe di artigiani. Meritano una visita, per citarne un paio, Volta La Carta di Kim Terhorst dove potrete trovare originali prodotti di carta e pelle e Gypsea, che realizza splendidi stucchi d’arte. Se avete dei bimbi con voi o se, semplicemente, continuate a mantenere lo sguardo dei fanciulli, l’indirizzo giusto è anche il Museo dei Dinosauri, un vero paradiso per gli amanti del genere (www.dino-park.it).

Le tradizioni e il folclore

gubbio il borgo incantato dell’umbria la festa dei ceri

La Festa dei Ceri

In una posizione dominante sul centro storico e sulla vetta del Monte Ingino, sorge la Basilica di Sant’Ubaldo, amatissimo patrono della città. È proprio qui che vengono conservati i tre Ceri, simbolo di Gubbio e su cui vengono montate le statue di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio Abate. Durante la festa del patrono, che cade il 15 maggio e che è estremamente sentita da tutti gli eugubini, i Ceri vengono portati di corsa dal Palazzo dei Consoli fino alla Basilica, passando per le strade della città. Un consiglio: per visitare la Basilica utilizzate la panoramica funivia, che collega Sant’Ubaldo al centro storico, la vista è davvero suggestiva.

gubbio il borgo incantato dell’umbria la festa dei ceri 2
I Ceri, nella basilica di Sant'Ubaldo. © Silvia Santori

La patente da matto

Tra le cose da fare a Gubbio, c’è sicuramente l’investitura da matto! Per riceverla, dovrete recarvi alla Fontana del Bargello, detta Fontana dei Matti. Secondo la tradizione, infatti, chi compie tre giri intorno a essa e viene bagnato con la sua acqua, può fregiarsi del titolo di “matto”, laddove per matto si intende una persona libera, sognatrice, idealista, alleata delle passioni, legata ai valori, alle tradizioni e alla storia della propria terra. Potrete richiederne la patente ufficiale all’associazione Maggio Eugubino, detentore unico di questa tradizione, ma è essenziale che sia un eugubino a richiederla per voi. “Noi leghiamo la ‘matteria’ al mese di maggio, alla nostra voglia di festeggiare con ilarità il nostro patrono Sant’Ubaldo. La tradizione risale al 1880, ma si parlava dei matti di Gubbio anche in tempi più antichi… in senso buono, si intende!”, ci hanno spiegato all’associazione Maggio Eugubino.

L’albero di Natale

È riconosciuto come l’albero di Natale più grande del mondo ed è entrato a far parte del Guinness dei primati dal 1991. L’albero, disegnato da oltre 300 punti luminosi, si estende con una base di 450 metri, per oltre 750 metri sulle pendici del monte Ingino, partendo dalle mura della città, per arrivare fino alla Basilica di sant’Ubaldo

gubbio il borgo incantato dell’umbria albero di natale

La natura

La via di Francesco

Gubbio è anche natura, rigogliosa e incontaminata, dove poter svolgere le più svariate attività all’aperto. Gli amanti dei percorsi nel verde non potranno perdersi la via di Francesco. Partendo dalla città e arrivando a Valfabbrica, si compie la tappa 7 di una via che ripercorre, in senso inverso, uno dei viaggi più importanti di San Francesco che, dopo essersi spogliato di ogni proprietà, abbandonò Assisi per recarsi a Gubbio, da pellegrino. La via può essere percorsa a piedi, in bicicletta, a cavallo. Se desiderate affrontarla in bicicletta, potete servirvi del servizio di Gubbio Bike (www.gubbiobike.com). Numerose sono le accoglienze che si incontrano lungo questa via per spezzare la distanza del cammino. Per un approccio autentico a questa esperienza, affidatevi all’associazione La Porta dell’Umbria (www.laportadellumbria.it), sostenendo anche i loro progetti. Tra le strutture di accoglienza sul percorso, segnaliamo l’agriturismo Montesalce (www.montesalce.it/agriturismo) e Casalotto Francescano (www.casalottofrancescano.it), un luogo incantevole dove tanti e diversi animali convivono amorevolmente tra loro e con l’uomo. 

gubbio il borgo incantato dell’umbria la via di san francesco

Il Parco di Monte Cucco

Il Parco di Monte Cucco è un territorio ricco di attrattive, che si trova tra Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico e Scheggia Pascelupo. È il luogo ideale per trascorrere giornate immersi nella natura tra sentieri (ci sono 13 percorsi diversi), iniziative sportive, grotte, attività ricreative e didattiche. L’associazione TraMontana (www.tramontanaguide.com) presieduta da Raffaele Capponi, esperta guida di Sigillo, saprà organizzare l’esperienza che desiderate. Si va dal trekking alle escursioni nella Grotta di Monte Cucco (www.grottadimontecucco.umbria.it), ai voli in deltaplano e parapendio, al canyoning e tanto altro. Tra le attività più belle c’è il torrentismo: grazie alla Forra del Rio Freddo si potranno vivere esperienze indimenticabili sia che siate principianti che esperti. “Io credo che riavvicinarsi all’ambiente naturale, agli odori, ai sapori, ai ritmi della natura, sia una cosa di cui l’essere umano ha bisogno. In fondo siamo degli animali, anche se ci siamo inurbati, sedentarizzati e abbiamo fatto delle evoluzioni, non sempre positive. Per il nostro equilibrio abbiamo bisogno del contatto con la natura e credo che queste zone cosiddette ‘marginali’ e ‘minori’ possano offrire l’opportunità di ritrovarsi, di riscoprire delle energie, delle risorse, delle caratteristiche che abbiamo per troppo tempo cercato di dimenticare. Non c’è bisogno di fare arrampicate o esperienze estreme per fare un’attività che porti al benessere”. Un buon posto dove mangiare qui, è senz’altro Da Tobia (www.albergomontecucco.it).

gubbio il borgo incantato dell’umbria il parco del monte cucco

Trekking urbano

Bello il percorso di trekking urbano lungo l’Acquedotto Medievale nella Gola del Bottaccione, a Gubbio, formata dal fiume Camignano tra le alte pareti del Monte Ingino e del Monte Calvo. Una volta terminata la vostra escursione regalatevi un pasto da campioni secondo i sapori della tradizione all’Osteria del Bottaccione, dove avrete la possibilità di incontrare la mitica Rosita Merli, trionfatrice di ben due edizioni di Cuochi d’Italia, dove, tra le altre cose, incantò con la sua ricetta del Friccò, piatto tipico eugubino.

gubbio il borgo incantato dell’umbria tracking urbano

La cucina tradizionale

Non si può lasciare Gubbio senza aver assaggiato i sapori locali. Dai formaggi ai salumi, alla crescia, senza tralasciare il tartufo di cui il territorio è assai generoso. Non solo sapori della tradizione: qui c’è anche grande fermento gourmet, con chef in grado di stupire i palati aperti alla sperimentazione. Molto interessante l’attività iniziata dall’Associazione Gubbio Host: tra le loro iniziative la Gubbio Food Experience, delle originali e creative cene a più mani che si tengono periodicamente nel cuore della città e che sono realizzate da chef esperti (www.facebook.com/gubbiofoodexperience). Tra i ristoranti da provare, segnaliamo Alfreda, gestito da Veronica Ramacci, che si trova all’interno di un vicolo nel quartiere medievale di San Martino. Il nome del ristorante deriva dalla cartomante Alfreda che abitava nel vicolo. Così oggi, oltre a fare l’aperitivo e a pasteggiare accompagnati da vini pregiati e ottimi cocktail, c’è anche la possibilità di farsi leggere i tarocchi, ma solo nei giorni con la R. Da provare anche la Locanda del Duca, nel centro storico.

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