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ToggleTra critiche feroci alla gestione politica e il coinvolgimento in indagini internazionali, la coppia Clooney si trova ora al centro di tensioni con l’amministrazione di Donald Trump. E il tycoon minaccia pesantissime sanzioni contro Amal Alamuddin.
Amal Alamuddin, avvocata di successo, attivista per i diritti umani nonché affascinante moglie di George Clooney dal 2014, rischia grosso. Secondo quanto rivelato dal Financial Times, il ministero degli Esteri del Regno Unito avrebbe avvertito diversi avvocati del Paese, tra cui proprio la quarantasettenne con doppia cittadinanza britannica e libanese, del rischio di possibili sanzioni da parte dell’amministrazione Trump.
Sembra, infatti, che il Presidente degli Stati Uniti potrebbe essere in procinto di vietarle l’ingresso in America, dove Amal vive con il marito e i suoi due gemelli (Ella e Alexander, nati nel 2017) in un appartamento da favola a New York. In alternativa (o in aggiunta chissà?) Alamuddin potrebbe vedersi congelare le sue proprietà e i suoi conti correnti bancari.
Fantascienza? Assolutamente no.
La causa della rabbia di Donald Trump

Donald Trump, infatti, sembra non aver apprezzato la collaborazione della signora Clooney con la Corte Penale Internazionale dell’Aja all’indagine che ha portato al mandato di cattura per Benjamin Netanyahu, accusato di crimini di guerra nella Striscia di Gaza.
Il mandato riguarda crimini di guerra e crimini contro l’umanità “commessi tra l’8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024, giorno in cui sono state formulate le accuse”, e comprende anche alcuni leader di Israele e di Hamas.
Per questa sua attività professionale, Trump avrebbe inserito Amal Alamuddin nella lista nera dei suoi nemici giurati e l’avvocata potrebbe dover pagare cara l’ira funesta del tycoon.
A riprova della determinazione di Trump, il presidente americano ha emesso, nel mese di febbraio, un ordine esecutivo che introduce sanzioni nei confronti di Karim Khan, procuratore capo della Corte penale internazionale.
Ma la tenzone tra il tycoon e Mr. and Mrs Clooney parte da molto più lontano, perché il Presidente USA ha un conto in sospeso con i coniugi Clooney da tantissimo tempo…
Le battaglie di George Clooney contro Donald Trump

L’attore americano, infatti, è un democratico di lunga data e da sempre è una delle voci più critiche in America proprio contro Donald Trump.
Nel 2016, Clooney aveva scommesso che Trump non sarebbe diventato il Presidente degli Stati Uniti (ma aveva sbagliato) e nel 2022 aveva poi espresso le sue preoccupazioni per la possibile rielezione del tycoon.
Durante il primo mandato di Trump, l’attore era stato una delle figure critiche più attive contro le politiche di immigrazione dell’allora Presidente. Aveva denunciato la politica di “zero tolleranza” che ha portato alla separazione di circa duemila bambini migranti dai loro genitori.
In segno concreto del proprio impegno, nel 2018 Clooney e la moglie Amal avevano annunciato di aver fatto una donazione di centomila dollari per aiutare a fronteggiare la crisi dei minori migranti al confine tra Stati Uniti e Messico.
Durante la campagna elettorale del 2024, George Clooney è tornato alla ribalta perché aveva preso una posizione chiara chiedendo all’allora presidente Joe Biden di non ricandidarsi per un secondo mandato consecutivo. Un articolo sul New York Times era stato pubblicato poche settimane dopo una raccolta fondi organizzata per la campagna di Biden.
La lettera dell’attore arrivava nel pieno delle preoccupazioni sull’età e sulla salute di Biden, con una crescente maggioranza che sosteneva che non fosse un candidato adatto a portare avanti un altro mandato. Era evidente che Clooney volesse scongiurare a tutti i costi la possibilità di una rielezione di Trump mandandogli contro un candidato democratico, a suo giudizio, più “eleggibile”.
L’ultimo “scontro a fuoco”

George Clooney non ha perso occasione per scagliarsi contro Trump durante una recente intervista alla CBS News in occasione del suo debutto a Broadway. L’attore, infatti, dal 12 marzo fino all’8 giugno è protagonista (e co-sceneggiatore) di Good Night, and Good Luck, un’opera teatrale adattata dal suo film omonimo del 2005 sul giornalista Edward R. Murrow e il suo lavoro durante la caccia alle streghe del senatore Joseph McCarthy negli anni ’50.
Commentando il suo impegno teatrale, Clooney ha approfittato per criticare duramente l’amministrazione Trump, affermando che la pièce rispecchia ciò che i giornalisti affrontano durante l’era del tycoon.
Ma non è finita qui, perché Clooney si è lasciato andare anche ad altre dichiarazioni molto esplicite contro il presidente degli States.
“Stiamo assistendo a questa idea di usare il governo per spaventare, multare o usare le aziende per sminuire i giornalisti”, ha affermato, commentando una causa intentata dal Presidente contro 60 Minutes e contro la società madre della CBS, Paramount Global, per un’intervista all’ex vicepresidente degli USA, Kamala Harris.
“I governi non amano la libertà di stampa. Non l’hanno mai amata, e questo vale sia per i conservatori che per i progressisti, o per qualsiasi altra fazione: a loro non piace la stampa”, ha poi aggiunto.
La replica al vetriolo del Presidente USA non si è fatta attendere. Trump ha definito Clooney: “una ‘star’ cinematografica di seconda categoria e un opinionista politico fallito”.
Insomma, tra botta e risposta, appare evidente che il Presidente Trump stesse cercando da tempo un modo per “punire” Clooney della sua sfrontatezza e che l’attività professionale di sua moglie Amal nell’ultimo anno gli abbia fornito solo la scusa ufficiale per fargliela pagare.
Resta da vedere se la minaccia si concretizzerà in una sanzione effettiva oppure se si tratti di un bluff per ridurre gli “indisciplinati” coniugi a più miti consigli.
Non solo Clooney: chi sono le altre star nemiche di Trump che potrebbero finire sulla lista nera della Casa Bianca

A partire dal 1960 quando Frank Sinatra fece di High Hopes l’inno della campagna elettorale di John F. Kennedy, il sostegno delle celebrità fa parte integrante dello scontro politico moderno. E se non tutte le star amano dichiarare pubblicamente le proprie preferenze politiche, George Clooney è comunque in buona compagnia.
Sono tantissime, infatti, le celebrità che durante la scorsa campagna elettorale si sono apertamente schierate contro l’attuale Presidente degli Stati Uniti, affidando per lo più il loro endorsement in favore di Kamala Harris alle piattaforme social.
Tra i nomi più illustri dello star system che non hanno alcuna simpatia per Trump ci sono Arnold Schwarzenegger, ex governatore della California, la cantante e attrice Ariana Grande, Jennifer Lopez, Ricky Martin, Beyoncé, Anne Hathaway, Bruce Springsteen, Billie Eilish e Finneas O’Connell, Taylor Swift, Oprah Winfrey, Barbra Streisand e Mark Hamill.
Insomma, non solo George Clooney, Il Presidente degli Stati Uniti ha una schiera di “nemici” di tutto rispetto, ma a quanto pare nessuno è riuscito a farlo arrabbiare tanto quanto lui e la sua signora… almeno fino ad ora.
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