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ToggleSi ringrazia per la consulenza la dott.ssa Mariella Milazzo, medico estetico e specialista in Dermatologia
Kasia Smutniak ha parlato apertamente della sua vitiligine, ma in realtà l’attrice è soltanto l’ultima in ordine cronologico ad avere condiviso con il pubblico il fatto di avere questa patologia che si manifesta con uno sbiancamento localizzato e diffuso della pelle. Come lei, anche la star dei reality Kim Kardashian o il pop idol Michael Jackson, non hanno nascosto di soffrirne. E c’è addirittura chi della propria malattia ne ha fatto un punto di forza, come la modella Winnie Harlow e l’ex gieffino Vip Luca Onestini.
Si tratta di una malattia autoimmunitaria, cioè una patologia in cui il sistema immunitario, oltre a difenderci da agenti esterni, colpisce parti del nostro corpo creando una serie di alterazioni in base all’organo interessato.
Nel caso della vitiligine tale bersaglio è rappresentato dai melanociti, cellule deputate alla produzione di melanina, che in questo caso vengono distrutte, causando così la comparsa di macchie bianco latte che possono palesarsi un po’ ovunque, compresi cuoio capelluto e ciglia, ma anche mucose o regione oculare.
Quali sono le cause di questa malattia che colpisce l’1 percento della popolazione mondiale, senza distinzione d’etnia e sesso e che può manifestarsi sia in età infantile che adulta?
Non ci sono ancora risposte certe: può essere presente una certa familiarità (30 percento dei casi), ma in alcuni casi i pazienti riferiscono l’insorgenza in seguito a un evento traumatico, fisico o psicologico.
«Se da un lato – dice la dott.ssa Mariella Milazzo – è importante rassicurare il paziente sul fatto che non sia né contagiosa né pericolosa per la sua salute, dall’altro non va sottovalutato il forte impatto emotivo in chi la vive, che potrà portarlo all’isolamento e alla depressione.
Diagnosticarla, a volte, può non essere semplice, soprattutto nei soggetti di carnagione chiara, anche se può diventare evidente con le prime esposizioni al sole. Fondamentale, quindi, rivolgersi a un dermatologo che, attraverso l’uso della luce di Wood, una speciale lampada a luce ultravioletta, potrà valutarne l’estensione.
Importante, inoltre, sarà ricercare, nel soggetto, altre patologie autoimmunitarie che potrebbero essere concomitanti e decorrere in modo silenzioso come la tiroidite di Hashimoto (la più frequente) o il diabete mellito, la celiachia, l’anemia perniciosa, la malattia di Addsion e la gastrite atrofica».
Esistono cure? Sì. Le terapie purtroppo non danno certezza dei risultati e, in ogni caso, vanno personalizzate e valutate in base allo stadio della patologia e alla sede delle macchie: finora è stato riscontrato un notevole miglioramento su viso e tronco, mentre risultati minori su mani e piedi. Una speranza in più, qualche tempo fa, è arrivata dai ricercatori del Tufs Medical Center di Boston con un farmaco a uso topico: il Ruxolitinib, che darebbe ottimi risultati nel 50 percento dei casi trattati.
L’ex gieffino Luca Onestini ha parlato a cuore aperto della sua malattia, la vitiligine: «I segni della vitiligine li ho da quando ho dieci anni e non me ne sono mai vergognato. Si tratta solo di un colore diverso della pelle per mancanza di un pigmento, niente di più. Spesso la causa scatenante è lo stress. Sono tante le ricadute psico-somatiche nelle persone particolarmente sensibili. Invece bisogna fregarsene: come dico io, umore alto tutta la vita».
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