
Mammucari a “Belve”: il “gioco” gli è sfuggito di mano?
L’intervista di Francesca Fagnani a Teo Mammucari è ormai un tormentone virale, ma molte cose non tornano…
L’eco della tragicomica intervista che il 10 dicembre scorso Teo Mammucari ha rilasciato a Francesca Fagnani nel programma Belve, la cui edizione attuale si è conclusa una settimana dopo (il 17 dicembre), non accenna a smorzarsi. Il noto conduttore, dopo una serie di scambi polemici con la padrona di casa, lascia lo studio accusando la giornalista di un approccio aggressivo, scorretto, volto a metterlo in cattiva luce: “Non mi stai facendo parlare”, le dice, “Mi stai martellando, poi monti tutto e mi sfondi…”, e ancora, “Pensavo fosse un programma più scorrevole, più simpatico”. Poi se ne va e la sua ultima parola è un sonoro “vaffa” pronunciato a microfono aperto da dietro alle quinte.
Una performance che lì per lì ha lasciato tutti alquanto perplessi, per non dire di stucco, e a cui sono seguite mille analisi, commenti, studi della mimica e della postura da parte di esperti di comunicazione e psicologici, il tutto condito da interpretazioni varie.
A proposito di interpretazioni, la più gettonata è quella di matrice sociopsicologica che vede un Mammucari mattatore televisivo del genere “maschio alfa” che mal sopporta di trovarsi in un ruolo subalterno dove a condurre il gioco è una donna “di potere”. Ad avvalorare questa spiegazione c’è d’altronde il precedente dello scorso anno, quando, a Ballando con le stelle, il ballerino Teo si scontrò con l’indomita Selvaggia Lucarelli che non gli lasciava passare le sue “manie di protagonismo”. E, se non bastasse, a ulteriore conferma soccorre anche l’iconica immagine di Mammucari, allora conduttore di Libero, che teneva una giovanissima Flavia Vento sotto un tavolo di plexiglas trasparente a mo’ di donna immagine od oggetto che dir si voglia.
Il conduttore stesso, nei giorni seguenti alla registrazione dell’intervista con Fagnani, nel tentativo di giustificarsi e difendersi dalle critiche (anche piuttosto pesanti) ricevute dal pubblico, ha avvalorato questa teoria, dichiarando che sì, con le “donne forti” ha dei problemi relazionali, confidandone anche l’intima ragione, ovvero un rapporto difficile con la madre mai risolto. Si è dichiarato fragile dietro la maschera aggressiva, alle prese con problemi personali (tra l’altro, piove sul bagnato, la fidanzata lo ha lasciato per colpa del polverone di Belve) e in ultimo ha annunciato il desiderio di sospendere la sua attività lavorativa per far fronte al momento di difficoltà psicologica che sta vivendo e che il programma di Raidue ha messo in luce.
Eppure, qualcosa non torna, anzi quasi tutto.

Mammucari, fan di Belve e di Francesca Fagnani tanto da aver chiesto di partecipare al programma, in realtà non lo conosce: non sa che Fagnani dà del “lei” agli ospiti (se ne mostra profondamente urtato) e sembra ascoltare sbalordito per la prima volta le domande che rappresentano la cifra stilistica del format. E poi, come ha notato la stessa conduttrice, è possibile davvero che un uomo ironico come lui, che ha fatto della presa in giro caustica e dissacrante del prossimo la sua firma professionale, non riesca poi a mettere in campo un minimo di autoironia, si senta realmente attaccato da domande in fondo innocue? Non torna.

E se la spiegazione fosse un’altra?
Ora la sensazione è che Mammucari sia arrivato in studio con un’idea ben precisa: rompere le uova nel paniere a Francesca Fagnani e alla sua redazione. Creare scompiglio nella trasmissione del momento, contestarne il format, svelarne gli altarini veri o presunti, e perché no, smascherare un po’ questa regina di ascolti che da qualche tempo a questa parte sembra raccogliere solo applausi e consensi. Insomma, se non proprio buttare all’aria il tavolo, almeno farne scricchiolare le gambe in modo sonoro. Un bel colpaccio degno, questo sì, della più feroce delle Belve.
Facciamo “rewind”
Appena entra in studio Mammucari è disinvolto, caracolla sciolto, animale da palcoscenico qual è, saluta il pubblico “Ciao, buonasera” e lo incita ad applaudire più forte come un vero mattatore. Poi, dopo un salto alla Alberto Sordi ne “Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue”, raggiunge la conduttrice Francesca Fagnani e la saluta un po’ distrattamente: “Non ti bacio sennò ti rovino…” e non finisce la frase… Il trucco? Lo stucco? Sottinteso “Chissà quante ore di ristrutturazione avrai dovuto affrontare in camerino France’… ah le donne!”. Poi appena seduto sullo sgabello parte all’attacco e, riferendosi al pubblico in sala, chiede: “Ma perché li tieni al buio?” E, dopo che Fagnani lo invita a parlare con lei e non con il pubblico, Mammucari provoca: “Allora mandali via che li tieni a fare?” E poi, prima ancora di ricevere la prima domanda, a sorpresa tira giù le carte e svela il gioco: “Io non sono giusto qua, io mi esibisco, invece qui devo stare zitto, il pubblico deve stare zitto… ”. Come a dire, io non sono mica un burattino come gli altri a cui punti una lampada in faccia nell’oscurità e che zitti e buoni devono rispondere alle tue domande perfide. Fagnani non si fa problemi a svelare che è stato lui a chiedere di partecipare al programma, Mammucari sembra preso un po’ in contropiede, le fa dei complimenti “Sì sei intelligente, sei brava”, ma poi contrattacca trasecolando perché Fagnani si rivolge a lui dandogli del “lei”. È l’inizio di un angosciante tormentone che dura per tutti i diciannove minuti in cui resta in studio prima di concludere con la sua plateale uscita di scena. Perché Francesca Fagnani gli dà del “lei” se prima nel camerino gli dava del “tu” e “faceva la carina”? Anche i WhatsApp che la conduttrice gli ha inviato nei giorni scorsi erano di tutt’altro tenore… Il messaggio è chiaro. Francesca Fagnani è una persona falsa, che “irretisce” le persone fingendo di essere una simpaticona per attirarti sul palco e poi metterti all’angolo. A nulla vale che la conduttrice gli ricordi che il “lei” è il format del programma, niente di personale, e che avendo chiesto di partecipare a un programma si presume che lui lo abbia visto. Niente, lui al “lei” proprio non ci sta, non gli va giù, è alto tradimento. Come non gli vanno giù le domande che Fagnani inizia a fargli tentando di superare l’impasse ed entrare nel vivo del programma. Come di consueto, la giornalista gli chiede conto di dichiarazioni da lui rilasciate in precedenti interviste, ma lui non ricorda di averle mai rilasciate (Maurizio Caverzan, chi era costui?), per poi chiedergli un commento su opinioni che di lui hanno dato terze persone e che Mammucari prende come attacchi personali della conduttrice. Insomma, una dietro l’altra Teo contesta una serie di domande “di tutto riposo”, degne più che di una belva di una “miciotta”, ma che lui mostra di soffrire sulla pelle come fossero zampate di una pantera feroce. No, di domanda non gliene va bene quasi nessuna: si turba, si sente attaccato, ingannato, insultato e poi svela a Fagnani (e ai telespettatori) la sua preoccupazione più grande, ovvero divenire oggetto di un montaggio machiavellico che stravolgerà i fatti facendolo passare per quello che non è ma per ciò che fa comodo al programma che sembri. Perché è questo che fanno se non lo sapete, sembra dire…

Non sta andando benissimo però, il tutto sta assumendo un tono surreale. Fagnani tiene botta con eleganza, leggerezza, ironia e rispetto, insomma, in una parola con professionalità, rendendo l’atteggiamento di Teo più che provocatorio una farsa, meglio un “non senso”. E a un certo punto il colpo di teatro: “France’ fermiamoci qui”. L’annuncio dell’uscita di scena, che fa scopa con il precedente “Io non so’ Flavia Vento” (ovvero, con lui certi “giochetti” con cui il programma sta facendo fortuna non funzionano… Possono funzionare con svampite starlette che si sentono la reincarnazione della dea Iside, ma non certo con un professionista del suo calibro). “France’ fino adesso hai fatto la maestrina… il programma lo seguo, sei intelligente, sei brava… però non pensavo che fosse così… il “lei” … preferisco la Francesca dietro le quinte…” e dopo un valzer di tira e molla, finalmente abbandona lo studio eclissandosi nel backstage dove si lascia andare all’ormai famoso “vaffa”.
Un vaffa che sta facendo molto discutere, ma che forse davvero più che a Fagnani Mammucari potrebbe aver rivolto a se stesso, perché alla fine si è reso conto che il gioco non ha funzionato, che il tavolo non ha traballato neanche un po’ e magari ha temuto (a torto però), che l’evergreen del “purché se ne parli”, questa volta avrebbe potuto non funzionare.
Chissà?

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