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Matteo Salvini a processo per il caso Open Arms
Attualità

Matteo Salvini assolto nel processo Open Arms

Alessio Sperati
Alessio Sperati
Dicembre 20, 2024

In questo articolo

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  • I fatti accaduti nel 2019
  • Le tesi dell'accusa e della difesa

Assoluzione con formula piena «perché il fatto non sussiste» nel processo che vedeva imputato l’attuale ministro dei Trasporti Matteo Salvini con le accuse di sequestro di persona e abuso in atti d’ufficio. All’uscita dal tribunale di Palermo la prima a prendere la parola è l’avvocato Giulia Bongiorno che si dice pienamente soddisfatta per un’assoluzione con il primo comma dell’art. 530, vale a dire la più forte tra le forme assolutorie. «Non è una sentenza contro i migranti – precisa l’avvocato – ma contro chi sfrutta i migranti. Voglio chiarire che, nonostante il percorso per dimostrare le nostre ragioni, siamo di fronte a un’assoluzione totale».

«Sono felice», ha detto il ministro Salvini. «Dopo tre anni  – ha aggiunto – ha vinto il buon senso. Ha vinto la Lega. Ha vinto l’Italia. Ha vinto il concetto che difendere i confini contrastando scafisti, trafficanti e ONG straniere non è un reato ma un diritto. Ci abbiamo messo un po’ ma ci siamo arrivati. È una bellissima giornata per l’Italia. Chi usa i migranti per fare battaglie politiche oggi ha perso».  

La nave della ONG Open Arms

I fatti accaduti nel 2019

I fatti risalgono all’agosto 2019 quando la nave della ONG spagnola Open Arms soccorse, con 3 diverse operazioni, 147 migranti nelle acque del Mediterraneo, ma fu bloccata per giorni al largo delle coste italiane, privata dell’autorizzazione a sbarcare. Era appena stato ultimato il “decreto flussi” che poneva il governo nella condizione di poter prendere una decisione di quel genere e la nave Open Arms fu la prima a farne le spese. Era la promessa elettorale dei porti chiusi che prendeva forma.

Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno del governo Conte I, prese la decisione di impedire lo sbarco dei migranti, invocando la necessità di proteggere i confini nazionali e contrastare l’immigrazione clandestina. Dopo aver fatto scendere i più fragili, ovvero le donne e i bambini, gli altri furono trattenuti a bordo per 19 giorni. I legali della ONG presentarono ricorso al Tribunale dei Minori di Palermo e al TAR del Lazio, i quali sospesero gli effetti del decreto lasciando sbarcare il resto dei migranti. Il Procuratore di Agrigento nel frattempo aprì un fascicolo e l’anno seguente il Senato diede l’assenso per procedere contro Salvini.

Matteo Salvini durante il processo Open Arms

Le tesi dell'accusa e della difesa

Secondo l’accusa, il leader della Lega avrebbe trattenuto illegalmente i migranti a bordo della nave, privandoli della libertà personale in violazione delle convenzioni internazionali e delle leggi italiane. La parte accusatoria, sostenuta da diverse ONG e alcuni migranti supportati da organizzazioni per i diritti umani, sostenne che Salvini avesse agito non per ragioni di sicurezza nazionale ma per scopi politici, cercando di rafforzare la sua immagine di “difensore dei confini” in un momento di forte tensione politica.

Dal canto suo Salvini ha sempre dichiarato di aver agito nell’interesse della sicurezza nazionale e in coerenza con il suo ruolo di ministro dell’Interno. Ha più volte sottolineato che le sue azioni erano parte di una strategia condivisa dal governo Conte I, di cui faceva parte anche il Movimento 5 Stelle. In prossimità della sentenza sono arrivati molti messaggi di appoggio alla sua linea da parte di esponenti di partiti europei ed extraeuropei di area sovranista nonché il messaggio di Elon Musk che ha definito uno scandalo tutto il processo.

«Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli», commenta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aggiungendo: «Difendere i confini italiani non può essere mai un crimine». «Sono infinitamente felice per Matteo Salvini» è invece la dichiarazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che sostiene anche come non si possa mettere sotto processo la linea politica di un governo. Al ministro Piantedosi bisognerebbe ricordare come il rischio di superare certi limiti, quali il rispetto dei diritti umani, venga scongiurato dal fatto che anche un’iniziativa governativa possa essere messa in discussione. Per fortuna che ci sono meccanismi di controllo, l’alternativa si chiama dittatura.

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GovernoImmigrazioneMatteo SalviniOpen ArmsTribunale di Palermo

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