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ToggleNeville Goddard, uno dei maestri più influenti della spiritualità moderna, insegna come la mente sia lo strumento più efficace per plasmare la nostra realtà. Come? Attraverso un'immaginazione disciplinata.
E se la vostra immaginazione fosse il segreto per trasformare la vostra realtà? Neville Goddard, scrittore e oratore originario delle Barbados, è stato uno dei maestri più influenti della spiritualità moderna. Il suo insegnamento principale? Ciò che immaginiamo con convinzione diventa la nostra realtà. Il suo messaggio è potente e affascinante: la mente è lo strumento più efficace per modellare la nostra esistenza.
La Legge dell’Assunzione: diventate ciò che volete essere
Tra i concetti chiave insegnati da Neville Goddard nei suoi libri e nelle conferenze tenute negli Stati Uniti dagli anni ’50, spicca la Legge dell’Assunzione. Il segreto della manifestazione, secondo questa legge, non è desiderare un cambiamento, ma sentirlo già realizzato. Ma cosa significa “manifestare”? Vuol dire portare un’idea dal regno del pensiero alla realtà concreta, attraverso la convinzione profonda che ciò che desideriamo esista già e ci appartenga. La realtà, secondo Goddard, è il riflesso della nostra coscienza. Quando la mente accoglie una nuova verità interiore, il mondo esterno si modella di conseguenza. Se volete attrarre una nuova opportunità lavorativa, ad esempio, non basta sperare che accada. Dovete sentirvi già in quel ruolo, immaginando con chiarezza le emozioni del successo e della realizzazione.
Neville insiste particolarmente su un concetto: pensare “dalla fine”. Pensare “alla fine” significa immaginare quanto sarebbe bello raggiungere un obiettivo. Pensare “dalla fine”, invece, significa agire e sentirsi come se fosse già stato realizzato.

La differenza può sembrare sottile, ma è decisiva. Per spiegarla, ecco un esempio pratico: immaginate di aver vinto due milioni di euro alla lotteria. Avete controllato più volte i numeri vincenti, esultato e condiviso la vostra gioia con le persone care. Avete tra le mani la ricevuta che conferma la vostra vincita: due milioni di euro. L’addetto alla segreteria si complimenta e vi informa che il bonifico arriverà entro 10-20 giorni lavorativi. Ora, supponiamo che sul vostro conto ci siano solo 100 euro. Vi sentireste poveri? Ansiosi? Disperati? Certamente no: vi sentireste grati, ricchi e fortunati! Eppure il vostro saldo è ancora lo stesso. Ma sapete con certezza che presto i vostri problemi economici saranno solo un ricordo.
Questo è pensare “dalla fine”: i vostri soldi non sono ancora fisicamente nelle vostre mani, ma voi gioite qui e ora, rilassandovi nell’aspettativa del vostro risultato finale. È proprio questa fiducia completa lo stato d’animo che, secondo Neville, dobbiamo assumere. Il concetto è semplice, ma metterlo in pratica richiede costanza e disciplina. Il modo migliore per comprenderlo è sperimentarlo in prima persona. Quando diventiamo consapevoli dei pensieri e dei sentimenti che albergano continuamente in noi e abbiamo l’onestà e il coraggio di riconoscere quanto siamo responsabili di ciò che stiamo vivendo, abbiamo tra le mani uno strumento potentissimo per ribaltare le circostanze che non desideriamo (più) sperimentare. Più pratichiamo questo processo, più vedremo la nostra realtà trasformarsi di conseguenza.
La creazione è già finita

Un altro concetto fondamentale dei suoi insegnamenti è l’idea che la creazione sia già finita. Secondo Goddard, tutte le possibili realtà esistono già nell’infinito campo delle possibilità (un’idea che ritroviamo pressoché in tutti i grandi maestri spirituali, antichi e contemporanei) e il nostro compito non è “creare qualcosa dal nulla”, ma piuttosto scegliere consapevolmente quale versione della realtà vogliamo sperimentare. Questo significa che il nostro desiderio non deve essere costruito da zero, ma semplicemente reso manifesto attraverso la nostra immaginazione e la nostra fede nella sua realizzazione.
Per spiegare questi concetti, Neville utilizzava spesso la Bibbia in chiave allegorica, sostenendo che non fosse un testo storico, ma una rappresentazione simbolica dei processi interiori dell’essere umano. Ogni personaggio, evento e parabola rappresentano stati di coscienza e dinamiche psicologiche. Ad esempio, la figura di Mosè che guida gli Israeliti fuori dall’Egitto può essere interpretata come l’uscita da uno stato mentale di limitazione per entrare nella terra promessa della realizzazione personale. Così, Cristo rappresenta il potere creativo dell’immaginazione che risiede in ognuno di noi, pronto a risvegliarsi e a trasformare la realtà.
Il sentimento è il segreto
Un principio fondamentale dei suoi insegnamenti è che il sentimento rappresenta la vera chiave della manifestazione. Non sono le sole affermazioni o i pensieri a creare la realtà, ma soprattutto le emozioni che li sostengono. Se immaginate con intensa emozione di avere già ciò che desiderate – un lavoro, una relazione, una casa – e provate gioia qui e ora, quella realtà si manifesterà.
Attenzione: non basta lasciarsi trasportare dalle emozioni, bisogna renderle parte della propria identità. Il subconscio manifesta solo ciò che percepisce come familiare e naturale.
Neville insegna che la visualizzazione deve essere immersiva: non bisogna vedere la scena come su uno schermo esterno, ma vivere l’esperienza dall’interno, percependo ogni dettaglio con i propri sensi. Quindi, quando vi immaginate in una situazione che volete manifestare, non vedrete voi stessi dal di fuori, ma osserverete tutto come se foste già all’interno di quella scena: cosa vedreste se la steste effettivamente vivendo?
Secondo Neville, non esistono limiti alla manifestazione, tuttavia, il desiderio si realizza solo quando diventa per voi qualcosa di assolutamente normale e naturale. Questo stato si ottiene con la persistenza e con il SATS (State Akin To Sleep, ovvero lo stato simile al sonno).
SATS: programmare la mente nel sonno

Per Neville, il momento prima di addormentarsi è uno dei più potenti per riprogrammare la mente. Andare a dormire immaginando e sentendo la realizzazione del proprio desiderio permette alla mente subconscia di lavorare a nostro favore durante la notte.
Lo stato mentale che precede il sonno, noto come SATS, ha un forte impatto sulla realtà. In quel momento, la mente è particolarmente ricettiva ai messaggi del subconscio. Per sfruttare al meglio questo stato di profondo rilassamento, create una scena mentale che rappresenti il vostro obiettivo già realizzato e ripetetela più volte, fino ad addormentarvi.
Il potere del distacco e la persistenza
Un concetto spesso frainteso nell’insegnamento di Neville è il distacco. Distaccarsi dal desiderio non significa rinunciare a esso, ma eliminare l’ansia e la bramosia di ottenerlo. Se ci aggrappiamo al desiderio con troppa tensione, stiamo inconsapevolmente confermando che non lo possediamo ancora. L’obiettivo della visualizzazione è sentirsi già in possesso di ciò che si desidera. Il distacco, quindi, è un segno di fiducia: significa sapere con certezza che il desiderio è già stato realizzato a livello interiore e che la realtà esterna si allineerà di conseguenza.
Ma questa fiducia deve essere accompagnata dalla persistenza. Neville insiste sul fatto che la realtà non si trasforma dall’oggi al domani, ma risponde alla coerenza del nostro stato interiore. È facile dubitare quando i risultati tardano ad arrivare, ma è proprio in quei momenti che bisogna rimanere saldi nella convinzione che ciò che desideriamo esiste già, anche se ancora non si è manifestato nel mondo fisico. La persistenza non significa sforzarsi o forzare il cambiamento, ma mantenere con costanza il sentimento della realtà desiderata, indipendentemente da ciò che appare nel presente.

Immaginate di piantare un seme: non vi aspettate che diventi un albero dall’oggi al domani, ma sapete che, con il tempo e le giuste condizioni, crescerà. Allo stesso modo, la manifestazione richiede pazienza e continuità. Non basta visualizzare una volta e poi abbandonare tutto perché il mondo esterno non è cambiato immediatamente. Il segreto è persistere nella nuova realtà interiore, senza lasciarsi influenzare dalle circostanze temporanee. La realtà esterna è solo il riflesso di ciò che abbiamo coltivato dentro di noi con costanza e determinazione.
Siamo i creatori della nostra realtà
Per Neville, dunque, l’immaginazione non è mera fantasia, ma lo strumento più potente che possediamo per modellare la vita che desideriamo. Il subconscio non distingue tra realtà e immaginazione: assimila ciò che gli offrite con costanza, naturalezza e convinzione. Per questo, dobbiamo lasciare andare dubbi e paure e immergerci completamente nelle emozioni del desiderio realizzato. Ogni pensiero coltivato con convinzione e vissuto profondamente diventa un seme che fiorisce nella nostra realtà.
E voi, quale realtà scegliete di creare oggi?
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