
Oggi, 22 maggio, è la Giornata mondiale della Biodiversità
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ToggleQuella di oggi è una ricorrenza importante, che ci ricorda la necessità di preservare la ricchezza della biodiversità per il benessere delle generazioni presenti e future.
Come ogni anno, il 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della Biodiversità. Proprio in questa data nel 1992 le Nazioni Unite hanno adottato la Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, dall’inglese “Convention on Biological Diversity”), un trattato internazionale che ha come obiettivi principali la conservazione della biodiversità, il suo utilizzo sostenibile e una giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche. Da allora, questa giornata è diventata un’opportunità annuale per sensibilizzare la popolazione, mobilitare le azioni dei governi e incoraggiare iniziative locali e globali che promuovano la conservazione della biodiversità.

Cos'è, davvero, la Biodiversità?
Come specificato nella stessa Convenzione, il termine biodiversità indica la varietà di tutti gli organismi viventi presenti negli ecosistemi acquatici, terrestri e marini e nei complessi ecologici di cui essi sono parte.
Le interazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente fisico danno origine a relazioni importantissime, che caratterizzano i vari ecosistemi garantendone la resilienza, il buono stato di conservazione e la fornitura dei cosiddetti servizi ecosistemici.
Questi servizi, in maniera diretta o indiretta, apportano all’intera umanità benefici insostituibili e di grande valore ecologico, economico e sociale e si possono dividere in quattro categorie principali:
servizi di approvvigionamento: comprendono i prodotti ricavati direttamente dagli ecosistemi quali cibo, acqua, fibre e altre materie prime;
servizi di regolazione: riguardano funzioni come la depurazione dell’aria, la regolazione del clima e delle acque, la mitigazione dei rischi naturali, la protezione dall’erosione;
servizi culturali: includono i benefici immateriali quali il soddisfacimento di esigenze di ordine estetico, ricreativo ed educativo;
servizi di supporto: comprendono le prestazioni necessarie per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici.

Perché ci riguarda?
Il tema scelto per l’edizione del 2025, “Harmony with nature and sustainable development” (Armonia con la natura e sviluppo sostenibile), rappresenta un chiaro invito a rivedere il nostro rapporto con l’ambiente. In particolare, questo messaggio sottolinea la necessità di integrare la tutela della biodiversità all’interno delle strategie di sviluppo economico e delle politiche a livello globale, così da contrastare gli effetti di una crescita incontrollata, che continuano a minacciare gli ecosistemi e a compromettere le risorse naturali.
Un passo importante è stato compiuto nel dicembre 2022, in occasione della COP15 di Montréal, con l’adozione da parte della comunità internazionale del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montréal. Si tratta di un piano ambizioso che prevede 23 target da raggiungere entro il 2030 e 4 obiettivi per il 2050. Di particolare importanza sono i traguardi che mirano a ripristinare il 30% degli ecosistemi degradati terrestri e marini nel mondo e a conservare e gestire il 30% delle aree terrestri, costiere, marine e delle acque interne del pianeta entro il 2030.

Cosa possiamo fare?
Mai come adesso è così urgente ripristinare gli ecosistemi danneggiati. La perdita di anche una sola specie a causa del cambiamento climatico, dell’inquinamento, della perdita di habitat o di altri fattori naturali o artificiali, può innescare un effetto domino in grado di alterare particolarmente gli equilibri naturali. Come ha sottolineato anche il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, la perdita di biodiversità rappresenta ormai una sfida globale. Per affrontarla è necessario trasformare profondamente il nostro modo di produrre e consumare, promuovendo scelte sostenibili sia a livello individuale che collettivo. Ma, soprattutto, dobbiamo comprendere che la natura non è una risorsa illimitata da sfruttare, bensì la radice stessa della nostra vita sulla Terra.

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