
Tra tutti i buoni propositi per il 2025 il migliore è… imparare a non farne!
In questo articolo
ToggleAvere delle aspettative esagerate o porsi traguardi troppo ambiziosi non ci aiuta affatto. Spesso gli obiettivi tendono a rimanere nel cassetto, scopriamo perché...
Ci risiamo: ogni anno la stessa storia. Terminate le Feste iniziamo a stilare, con ardente motivazione, tutta una serie di obiettivi che vorremmo realizzare nel nuovo anno. Carichi di una carica vitaminica da fare invidia a un kiwi, facciamo scattare la solita solfa di buoni propositi. Tra i più conosciuti, in ordine di frequente apparizione: diventare ricchi, smettere di fumare, dimagrire, cambiare vita e chi più ne ha, più ne metta.
Niente arriva dal cielo, facciamo la nostra parte
L’inizio del nuovo anno ha il magico potere di accentuare notevolmente questa sensazione di rivalsa sulla vita, perché ci mette di fronte all’ignoto di ciò che sarà.
Immancabilmente, con il nostro proverbiale entusiasmo ci carichiamo di aspettative. Ma la verità è spesso nascosta dalla metafora del vestito da festa: bello e luccicante, ma sempre lo stesso per tutte le feste, ogni anno.
Il problema è che le cose non arrivano dal cielo e se è vero che un po’ di fortuna nella vita è indispensabile, è anche vero che l’80 percento del lavoro lo facciamo noi.
Guardandoci un attimo alle spalle è facile imbattersi nella cruda realtà: i vecchi propositi sono ancora lì che aspettano di essere concretizzati e sono finiti nel loop della ripetizione annuale. Un criceto sulla ruota.

La realizzazione è diversa per ognuno
Per quanto sia duro da accettare, non esistono successi arrivati dall’oggi al domani, senza alcun tipo di lavoro dietro. In qualsiasi concretizzazione di qualunque traguardo, c’è sempre un impegno costante e quotidiano. Vale per qualsiasi obiettivo, piccolo o grande che sia. Non tutti sono interessati a diventare delle popstar milionarie. Qualcuno può trovare la sua realizzazione personale in altri tipi di cose. Ognuno di noi ha la sua strada e l’unico modo di arrivare alla meta è iniziare a percorrerla.
Lo stress si avverte anche a livello fisico
Quanto pesa questo sulla nostra salute? Molto, se non altro dal punto di vista psicologico, perché la frustrazione è una sensazione spiacevole, che può essere somatizzata. Genera stress e, da lì, tutta una serie di problemi che possono trasferirsi sul piano fisico, tramutandosi in gastriti, psoriasi, colite e altre cose poco simpatiche.
Come mai è così difficile mettere in atto i buoni propositi? Scarsa motivazione perché l’obiettivo non ci interessa realmente?
• Oppure, lo vogliamo fare per farci belli di fronte agli altri e non per noi stessi? C’è anche la possibilità, che siano al di fuori della nostra portata, perché, oggettivamente, guardarsi allo specchio il 31 dicembre e dire: “Nel 2025 sarò ricca e famosa come Madonna” è un obiettivo alquanto irrealizzabile.
• Certo, tutto può succedere! Esistono casi di persone che sono diventate ricche e famose dall’oggi al domani, ma è meglio impegnarsi. Inoltre, il denaro non è un fine, ma un mezzo per raggiungere qualcos’altro. Quindi “diventare ricchi” non può essere un obiettivo vincente.
• Un’altra motivazione potrebbe essere quella di essere abituati ad accontentarsi. Esistono poi vite nel dubbio, dove non si fa altro che dire quanto si sia stufi delle proprie abitudini, senza però mai cambiarle, perché non si riuscirebbe a vivere senza la routine. Così si va in blocco, perché da una parte c’è la stanchezza verso le abitudini e dall’altra la dipendenza da esse, tale da non riuscire ad abbandonarle.
• C’è infine un’altra ragione: il modo in cui gli obiettivi vengono formulati. “Voglio dimagrire” non è un obiettivo. “Perderò 4 kg da qui a marzo, a cominciare da domani, facendo un po’ di corsa” è un obiettivo. No a propositi sproporzionati. Dire: “Puntiamo sempre alla Luna, mal che vada avremo camminato tra le stelle” è poetico, ma nella realtà non funziona: quando ci troviamo di fronte a un’immensa gradinata da 10.000 scalini, per arrivare in cima dobbiamo iniziare dal primo.
• Infine, visualizzare direttamente la meta finale ci demoralizza. Il solo pensiero di percorrerla tutta ci fa cambiare idea. Se da A vogliamo arrivare a E, dobbiamo passare per B, C e D.

Avvicinatevi alla meta, step by step:
- Scrivete su un quaderno ciò che vi piacerebbe fare nel 2025. Se, ad esempio, uno dei vostri obiettivi è andare a Tokyo, per poi successivamente aprire un’attività, proiettatevi su questa cosa e fate qualcosa che vi avvicini alla meta ogni giorno.
- Iniziate a risparmiare (quanto riuscite) guardate documentari sul Paese, informatevi su usanze, tradizioni e pratiche burocratiche.
- Mettetevi in contatto con qualcuno che risiede lì e perché no, iniziate, per quanto complesso sia, ad avvicinarvi alla loro affascinante lingua.
Il segreto è procedere passo dopo passo, con obiettivi costruttivi e misurabili, da annotare ogni giorno con i nostri progressi. Certo, a volte la fortuna aiuta a scalare qualche step, ma la forza motrice siamo noi.
A te l'onere del primo commento..