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ToggleEcco quali sono le truffe telefoniche più diffuse nel 2025: impariamo a riconoscerle e proteggerci!
Le truffe telefoniche sono in costante evoluzione e, nonostante gli avvertimenti delle autorità, continuano a colpire migliaia di persone ogni giorno. No, non è colpa nostra: non siamo sprovveduti, deboli, stupidi. La verità è che loro, i truffatori, sono diventati ancora più abili nel raggirare le vittime grazie all’aumento delle tecnologie di spoofing (mascheramento dei numeri) e all’uso dell’intelligenza artificiale che permette loro persino di riprodurre voci conosciute o di creare immagini video fasulle.
Abbiamo documentato le principali truffe in circolazione in questi mesi per darvi le dritte utili al fine di riconoscerle ed evitarle. Ma prima vogliamo fornirvi le basi per arginare tutti i rischi.
Come riconoscere una chiamata sospetta

Man mano che diventiamo più tecnologici, le truffe telefoniche si fanno sempre più insidiose. Ma niente paura: con qualche accorgimento è possibile smascherarle facilmente. Quando ricevete una chiamata, ad esempio, ascoltate sempre con un sano scetticismo. Se vi propongono offerte troppo vantaggiose o vi mettono fretta con toni allarmisti, è probabile che sia una trappola. Per intenderci, frasi come «Devi agire subito o il conto sarà bloccato!» oppure «Se non compri subito, perdi questo sconto fantastico» sono sicuramente il preludio di una bella truffa.
Un altro campanello d’allarme? I numeri strani, con prefissi esotici come +232 o +375, o sequenze di cifre insolitamente lunghe. Attenzione anche ai messaggi con link abbreviati: spesso nascondono siti pericolosi dietro a servizi come Bit.ly che permettono di mascherare l’url. Se qualcosa vi sembra sospetto, prendetevi un momento per verificare. Cercate il numero su Google o contattate direttamente l’ente che dice di chiamarvi: un minuto speso così può evitarvi grossi guai.
E poi ricordate: banche, poste o enti ufficiali non vi chiederanno mai dati sensibili come password o codici OTP al telefono.
Cosa fare se siete caduti in una truffa

Se vi accorgete di essere caduti in un raggiro, niente panico. La prima cosa da fare è bloccare il numero e segnalarlo su piattaforme come WhoCalledMe o Truecaller, per proteggere anche altri. Se avete condiviso dati bancari, contattate subito la vostra banca per bloccare movimenti sospetti. Non esitate a sporgere denuncia alla Polizia Postale: ogni segnalazione conta per fermare i truffatori. E se avete cliccato su un link per errore, cambiate immediatamente tutte le password coinvolte. Agire in fretta è il modo migliore per limitare i danni.
Consigli per proteggersi con semplicità

La sicurezza inizia da piccole abitudini quotidiane. Per esempio, installate un filtro antispam come Google Call Screen o Truecaller: sono scudi silenziosi che filtrano le chiamate rischiose. Quando squilla un numero sconosciuto, lasciate che vada in segreteria: se è importante, richiameranno. E non dimenticate di attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) per i vostri account: quel secondo codice via SMS o app è un salvavita digitale.
E come si fa a mettere al sicuro i nonni, spesso bersagli preferiti dei truffatori? Prendetevi un caffè insieme e spiegategli questi trucchi: la miglior difesa è parlarne. Perché la sicurezza, alla fine, è una questione di attenzione condivisa.
Le principali truffe in circolazione
Una delle truffe più diffuse in questo periodo è quella del falso colloquio di lavoro. I truffatori contattano le vittime fingendosi recruiter di aziende famose, chiedendo di inviare un curriculum o di partecipare a un colloquio via chiamata o videochiamata. L’incipit è sempre lo stesso: «Abbiamo ricevuto il tuo curriculum…».
- Come funziona:
- Il “recruiter” chiede dati personali, numeri di carta d’identità o addirittura pagamenti per “spese di selezione”.
- A volte inviano link fasulli che installano malware sul dispositivo.
- Segnali d’allarme:
- L’azienda non ha un sito verificato.
- Richiesta di pagamenti anticipati.
- Domande troppo invasive su dati bancari.
I truffatori si spacciano per dipendenti di banche o istituti finanziari, sostenendo che ci siano problemi con il conto o con la carta di credito.
- Nuova variante 2025:
- Usano voci sintetiche generate dall’AI per sembrare più convincenti.
- Chiedono di confermare codici OTP (One-Time Password) o di installare app di remote control (come AnyDesk o TeamViewer).
- Cosa fare:
- Mai dare codici OTP o dati sensibili.
- Richiamare la banca sul numero ufficiale.
Molti ricevono messaggi o chiamate che annunciano un pacco fermo in dogana o un mancato pagamento per la consegna.
- Metodo:
- Il link incluso nel messaggio reindirizza a un sito falso che ruba dati o infetta il dispositivo.
- Come difendersi:
- Se effettivamente aspettate un pacco, verificare il numero di tracking sul sito ufficiale del corriere (Poste Italiane, DHL, ecc.) altrimenti ignorate e cancellate il messaggio ricevuto.
Grazie all’intelligenza artificiale, i truffatori imitano la voce di un parente (in genere un figlio o un nipote) che chiede soldi per un’emergenza (incidente, riscatto, multe).
- Cosa fare:
- Chiamare subito il familiare su un altro numero per verificare.
- Non inviare mai soldi.
- Allertare le forze dell’ordine.
Un finto broker propone investimenti miracolosi in criptovalute, azioni o fondi con rendimenti assurdi (ad esempio, 1.000 € che diventano 10.000 € in una settimana).
- Red flag:
- Siti non regolamentati (controllare su CONSOB o altre autorità finanziarie).
- Richiesta di pagamenti in cripto o bonifici all’estero.
Una delle truffe più subdole del 2025 è il Task Scam, un inganno che promette guadagni facili e immediati con minimo sforzo.
- Come funziona:
- Arriva un messaggio (su WhatsApp, Telegram o social network) con un’offerta di lavoro part-time molto vantaggiosa, del tipo:
“Ciao, sei stato selezionato per un lavoro da casa! Guadagna 500 € al giorno con pochi click!”. Le attività proposte sembrano semplici: compilare sondaggi, mettere “mi piace” a post, creare account online, promuovere prodotti… - Dopo le prime micro-attività (spesso pagate con piccole cifre per sembrare legittimi), viene chiesto di:
- Versare un “deposito” per accedere a compiti più remunerativi.
- Condividere dati bancari per il “pagamento”.
- Coinvolgere altre persone (schema piramidale).
- Arriva un messaggio (su WhatsApp, Telegram o social network) con un’offerta di lavoro part-time molto vantaggiosa, del tipo:
- Perché è pericolosa?
- Potresti inconsapevolmente partecipare a frodi finanziarie (es.: riciclaggio di denaro).
- Alcuni task richiedono di creare account falsi, rendendoti complice di attività illegali.
- Se versi soldi, spariscono insieme al “datore di lavoro”.
- Segnali d’allarme:
✅ Lavori “troppo facili” con pagamenti esagerati.
✅ Richiesta di pagamenti anticipati.
✅ Nessun contratto o riferimento aziendale verificabile. - Come difendersi:
- Ignora messaggi non sollecitati con offerte di lavoro.
- Cerca recensioni sull’azienda (spesso sono falsi profili).
- Mai pagare per iniziare a lavorare.
- Segnala il numero su WhoCalledMe o alla Polizia Postale.
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