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USA, Trump vuole riaprire il carcere di Alcatraz
Attualità

USA, Trump vuole riaprire il carcere di Alcatraz

Alan David Scifo
Alan David Scifo
Maggio 6, 2025

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      • La prigione resa celebre da romanzi e film (“Fuga da Alcatraz” e “The Rock”) verrà ampliata. Il Presidente americano: «Ospiterà i criminali più spietati d’America».
  • Quella su Alcatraz, non è stata l'unica affermazione che ha fatto discutere

La prigione resa celebre da romanzi e film (“Fuga da Alcatraz” e “The Rock”) verrà ampliata. Il Presidente americano: «Ospiterà i criminali più spietati d’America».

È chiusa dal 1963, ma Donald Trump vuole riaprirla. È la prigione di Alcatraz, storico carcere federale americano, celebre per aver ispirato film e romanzi. La notizia arriva attraverso il social di proprietà dello stesso presidente, Truth, in cui scrive di voler ricostruire e ampliare la prigione per ospitare “i criminali più spietati d’America”. Posta in mezzo al mare, nei pressi del Golden Gate di San Francisco, la fortezza chiusa da 60 anni conta diverse leggende e misteri sul suo conto, come quella di una fuga che portò a decidere di chiuderla. Il progetto del tycoon vuole un ampliamento e una ristrutturazione. “Per troppo tempo l’America è stata afflitta da criminali spietati, violenti e recidivi”, ha motivato così la sua scelta il Presidente, che però dovrebbe far fronte ai costi esosi che la struttura prevede e che per alcuni sono il vero motivo della chiusura. Nell’immaginario collettivo il carcere è chiamato The Rock, nome da cui prese il titolo un celebre film del 1996 con Sean Connery, Ed Harris e Nicolas Cage, ma è con la rappresentazione precedente di Fuga da Alcatraz con Clint Eastwood, che verrà conosciuta da tutto il mondo attraverso il cinema.

Donald Trump con alle spalle una bandiera degli Stati Uniti
Donald Trump (78).

Oggi è una delle tante attrazioni turistiche americane, amata da cinefili e amanti del mistero, tanto che ogni anno supera il milione di visitatori. Le sue mura contano infatti ingressi eccellenti come il gangster Al Capone, che lì passò quattro anni, ma anche George “Machine Gun” Kenny, rapinatore e sequestratore, e Robert Franklin Stroud, omicida conosciuto come l’uomo degli uccelli di Alcatraz, perché da ornitologo autodidatta durante la detenzione scrisse due libri scientifici sul trattamento delle malattie degli uccelli. Sede di reclusione dei criminali più spietati e sanguinari degli Usa, l’unico a essere fuggito dalla fortezza sul mare fu Frank Morris, ma l’idea dell’isola è naufragata dopo appena 29 anni dall’apertura, per via dei costi di gestione. La storia della prigione parte però da lontano: situata in un’isola nella Baia di San Francisco, in California, a circa due chilometri dalla costa (il suo nome deriva dallo spagnolo La Isla de los Alcatraces, l’Isola dei Pellicani), già a metà del 19esimo secolo divenne una fortezza militare e un arsenale, con la costruzione di una serie di fortificazioni.

Quella su Alcatraz, non è stata l'unica affermazione che ha fatto discutere

L’ira di Trump si abbatte su Mrs Clooney
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump (78 anni) nello stesso giorno in cui si è espresso sulla riapertura di Alcatraz, ha fatto dichiarazioni che riguardano la sua volontà di annettere la Groenlandia e di proteggere il mercato cinematografico nazionale. © Shutterstock.

Dal 1861, durante la Guerra civile americana, era stata usata come prigione militare, diventata poi, nel 1934, il penitenziario federale di massima sicurezza. L’annuncio della riapertura del carcere di Alcatraz, a oggi soltanto un progetto, non è l’unica frase che in un giorno ha fatto risuonare l’eco di Trump in tutti il mondo. Il presidente americano ha infatti ribadito la volontà di voler annettere agli USA la Groenlandia: «Abbiamo un disperato bisogno della Groenlandia, è composta da una popolazione molto piccola, di cui ci prenderemo cura, e la ameremo, e tutto il resto. Ma ne abbiamo bisogno per la sicurezza». Un’altra frase destinata a scuotere invece il mondo cinematografico è quella che riguarda, a proposito di film, l’intenzione di introdurre una tariffa del 100% su tutti i film prodotti all’estero e distribuiti negli Stati Uniti, denunciando il fatto che oggi molti film con le star di Hollywood vengono girati fuori dai confini nazionali. «L’industria cinematografica americana – ha detto Trump – sta morendo molto velocemente a causa degli incentivi offerti da altri Paesi per attrarre registi e studi lontano dagli Stati Uniti».

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alcatrazcinemaamericanoGroenlandiaTrump

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